La provincia si sta sgretolando
In 6 anni l'11% di frane in più

La provincia di Bergamo si sta sgretolando. È la terza a livello lombardo per numero di smottamenti, dopo Sondrio e Brescia. L'allarmante podio è stato conquistato con le 29.608 frane registrate al 2012, l'11% in più rispetto al 2006.

La provincia di Bergamo si sta sgretolando. È la terza a livello lombardo per numero di smottamenti, dopo Sondrio e Brescia. L'allarmante podio è stato conquistato con le 29.608 frane registrate al 2012, l'11% in più rispetto al 2006, quando gli eventi franosi registrati erano 26.583 (elaborazioni Coldiretti Lombardia su dati Iffi - Inventario fenomeni franosi in Italia).

In Lombardia nel 2012 le frane rilevate erano 148.373 (17.833 in più rispetto al 2006) e hanno coinvolto oltre 4 mila chilometri quadrati di territorio. In provincia di Bergamo l'area che al 2012 risultava interessata da frane, con diversi livelli di incidenza, era pari a 619 chilometri quadrati (il 15% dell'area interessata da frane in Lombardia e il 23 % della superficie totale provinciale) mentre nel 2006 era pari a 514 chilometri quadrati.

«È soprattutto in montagna che il problema si sta manifestando in tutta la sua gravità – sottolinea Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo – dal 2006 al 2012 le frane che hanno “sbriciolato” la Bergamasca sono state ben 3.025 in più. Il fenomeno purtroppo è in costante aumento. È un bilancio particolarmente pesante quello del dissesto idrogeologico, che conferma una accelerazione nel ripetersi di eventi emergenziali, mettendo a rischio territori e paesi con il pericolo di provocare vittime e danni. Non è più possibile assistere passivi a questo scempio, la politica e le amministrazioni devono mettere in atto interventi adeguati, sostenendo in primis l'attività agricola, principale presidio del territorio. E questo deve avvenire soprattutto nelle aree più fragili».

L'Italia frana anche perché il 25 per cento delle campagne negli ultimi 40 anni è stato abbandonato, come è successo in diverse aree montane, o coperte dal cemento . Un territorio grande come due volte la Lombardia per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti è stato sottratto all'agricoltura, senza che questo processo fosse accompagnato da un adeguamento della rete di deflusso delle acque. In provincia di Bergamo, secondo i dati del 6° Censimento Generale dell'Agricoltura elaborato dall'Istat, la superficie agricola dal 2000 al 2010 è diminuita del 23%.

«La situazione non deve essere ulteriormente sottovalutata – commenta Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Bergamo –, è indispensabile passare subito ad una seria e concreta politica di prevenzione e, contestualmente, aggiornare programmi e modalità di intervento alle nuove condizioni climatiche, tenendo conto di quanto successo nei territori in questi anni. Bisogna anche far si che l'uomo possa continuare a svolgere l'attività agricola nelle aree più a rischio, evitando lo spopolamento e perseguendo invece una costante azione di tutela e manutenzione dell'ambiente». Nella classifica delle fasce territoriali più vulnerabili ci sono, in Lombardia, oltre 30 mila chilometri di strade secondarie e principali, oltre 8 mila chilometri di linee elettriche, quasi 2 mila chilometri di percorsi ferroviari e più di 2.400 chilometri quadrati di aree urbane.

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