Il centro «congela» Albertini
Gabrieli: concentrati su Monti

Albertini o Ambrosoli? Anche a Bergamo il problema del voto disgiunto tra Regione e Parlamento nell'area montiana sembra davvero una questione tutt'altro che chiusa.

Albertini o Ambrosoli? Anche a Bergamo il problema del voto disgiunto tra Regione e Parlamento nell'area montiana sembra davvero una questione tutt'altro che chiusa. Nei giorni scorsi Ilaria Borletti Buitoni, esponente di punta della compagine di Monti e capolista di «Scelta civica» nella Circoscrizione Lombardia 1, ha parlato di «voto disgiunto come ipotesi utile per la Lombardia» riferendosi proprio ad Ambrosoli. E anche tra i bergamaschi le posizioni non sono ancora definite.

Lidia Rota Vender, candidata al Senato, premette: «Credo che ogni posizione ragionevole e soprattutto giustificata sia assolutamente condivisibile e se ne debba tenere conto. Apprezzo molto che Borletti esprima il suo pensiero e ancora di più il fatto che nessuno all'interno del nostro movimento la smentisca o la zittisca: nel nostro gruppo c'è libertà di opinione». Detto questo Vender prosegue: «So che altri fanno la scelta di votare per un candidato alla Regione e per un'altra forza politica sul piano nazionale. Per quanto mi riguarda non so ancora come mi orienterò per il voto alla Regione: sono elezioni molto delicate, anche quelle regionali. È una decisione che devo ancora prendere e sto facendo le mie personali valutazioni».

Gianmarco Gabrieli, candidato per la Camera nella Circoscrizione Lombardia 2, della quale fa parte anche Bergamo, nella lista «Scelta civica con Monti per l'Italia», si limita ad un «no comment». Dopo di che Gabrieli, portavoce regionale e presidente provinciale di Italia Futura, sottolinea che «Italia futura non ha preso una posizione ufficiale riguardo al voto in Regione: siamo tutti molto concentrati sul progetto a livello nazionale». Riguardo alla posizione espressa da Borletti Buitoni, Gabrieli conclude: «È una sua uscita personale e, quindi, ci sta».

Valter Grossi, tra i fondatori dell'Associazione per la Democrazia liberale, presieduta a livello nazionale da Valerio Zanone e che raggruppa esponenti della cultura liberale in opposizione a Berlusconi, afferma di «condividere la posizione della Borletti Buitoni: voterò Ambrosoli per la Regione e Monti per il Parlamento. Albertini non rappresenta una discontinuità sufficiente nei confronti del sistema di potere leghista e formigoniano che ha imperversato per 17 anni». «La necessità di sostenere Ambrosoli - prosegue Grossi - si impone anche alla luce dei sondaggi che danno Albertini in posizione assolutamente minoritaria. Se non si vuole far cadere la Regione nelle mani della Lega e della sua cultura localista e antieuropea, non resta che rafforzare Ambrosoli. Questi deve, però, rendersi conto che rappresenta uno spaccato sociale che va molto oltre la sinistra tradizionale».

Riguardo ai diversi orientamenti elettorali all'interno della compagnie montiana Grossi osserva che «non si può parlare di spaccatura: Monti raccoglie una varietà di sensibilità molto ampie». L'imprenditore Giulio Pandini condivide il progetto di Monti: «Al Parlamento ? afferma ? sosterrò le sue liste; per quanto riguarda la Regione valuterò: è ancora un discorso aperto». Detto questo, Pandini tiene però a chiarire che «la vera questione è trovare una soluzione per far ripartire l'economia, senza pensare ad alchimie e giochetti politici. Di Monti condivido l'idea di riunire tutti coloro che davvero vogliano riformare lo Stato: chi vuole fare questo, da qualunque parti arrivi, è ben accetto. La discussione sul voto disgiunto non mi interessa».

Dario Guerini, già assessore a Palafrizzoni nella Giunta Bruni, sottolinea che voterà esprimendo un «doppio voto disgiunto: Ambrosoli per la Lombardia, Monti per la Camera e Pd al Senato per consentire il raggiungimento del premio di maggioranza. Dopo le elezioni ritengo necessaria e utile un'alleanza Pd-Monti per una formazione un po' più liberal rispetto a quella che oggi esprime il partito di Bersani. Il mio cuore batte sempre per il Pd, ma la vera novità oggi è Monti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA