Bolivia, don Eugenio Coter
sarà vescovo il 24 aprile

Il rito verrà celebrato a Riveralta, nel vicariato apostolico del Pando nella parte settentrionale della Bolivia, ai confini della foresta amazzonica, la sera del 24 aprile. La notizia ha immediatamente animato le comunità care a don Coter.

“Buenas Nuevas”. Questo l'incipit del breve messaggio postato la scorsa notte a Cochabamba da don Eugenio Coter per annunciare la data della sua ordinazione episcopale, annunciata nei giorni scorsi. Il rito verrà celebrato a Riveralta, nel vicariato apostolico del Pando nella parte settentrionale della Bolivia, ai confini della foresta amazzonica, la sera del 24 aprile. La notizia ha immediatamente animato le comunità care a don Coter, in particolare quella natale di Semonte di Vertova e quella di Gandino, dove don Eugenio è stato curato dal 1985 al 1991. Un ruolo che evidentemente “porta bene”, visto che il suo predecessore era mons. Davide Pelucchi, oggi Vicario generale della Diocesi.

Don Eugenio ha maturato proprio a Gandino la scelta missionaria, in quello che è un vero e proprio “crocevia” del rapporto che lega da oltre 50 anni la terra bergamasca a quella andina. Sono nativi di Gandino infatti mons. Angelo Gelmi, vescovo ausiliare di Cochabamba e don Alessandro Manenti, impegnato a Santa Cruz dove il vescovo mons. Beschi ha benedetto lo scorso la anno la nuova chiesa che ricorda il Vescovo Amadei. Da ricordare anche don Andrea Mazzoleni, successore di don Eugenio come curato a Gandino, e oggi parroco di Munaypata in Bolivia.

Proprio a Gandino era arrivata sabato mattina la conferma della decisone del Papa di ordinare Vescovo don Coter, contemporaneamente all'annuncio dato in Cattedrale dal Vescovo mons. Francesco Beschi. Don Eugenio aveva infatti chiesto ad una coppia di amici “una foto con la veste, qui non ne ho”, rivelando di fatto l'avvenuta nomina da parte del Santo Padre a Vescovo di Pando. Le campane della Basilica in mattinata hanno suonato a festa e il passaparola è stato immediato.

“E' una grande gioia per tutti noi – sottolinea il parroco don Innocente Chiodi – e saremo con lui nella preghiera per questo nuovo incarico. Sappiamo che dovrà operare in una zona molto vasta, caratterizzata da fiumi e foresta, ma altrettanto sappiamo che don Eugenio ha energia e intraprendenza ideali per questo nuovo compito cui il Signore lo chiama”. Durante le messe il parroco ha letto un messaggio che il neo Vescovo ha riservato alla comunità.

“Sento che il Signore ha voluto fare un'altro dono alla mia vita – ha scritto fra l'altro don Eugenio - dopo i tanti doni in fratelli, sorelle, padri e madri che mi ha regalato e messo accanto in questi anni di servizio sacerdotale. Tra questi ci siete anche voi con cui ho avuto la gioia di camminare, condividere, pregare e imparare a fare comunitá e costruire le nostre vite insieme tra noi e con Lui”. “Con questo nuovo dono – continua don Coter - il Signore mi presenta di nuovo lo zaino da mettere a spalle per ripartire. Quando nel 1991 ho lasciato la Parrocchia di Gandino e sono partito in direzione della Bolivia, mi avete regalato una grande e preziosa valigia: la ricordo ancora: mi impressionó per il grande che era; nera, rigida. Ha fatto tanti viaggi. L'abbiamo rappezzata per le botte che ha ricevuto. Ha finito il suo servizio. Oggi il Signore mi ripropone lo zaino: quello che tante volte mi ha seguito nelle scarpinate verso la casa montana di Orenga. Un po' piú leggero che non la valigia. Forse perché il Signore mi vuole piú agile (alla faccia degli anni che passano) e anche piú fiducioso che il resto, l'essenziale, me lo dará nel cammino”.

“Si ricomincia, e questa volta da Vescovo – conclude don Eugenio - Non lo so fare! Non l'ho mai fatto. Dovró impare con l'aiuto dei compagni di viaggio che il Signore mi dará. Capisco che dovró stare attento un po' di piú. E avere un occhio di riguardo: non solo al mio camminare di prete missionario ma al camminare degli altri preti e laici perché insieme faremo questa Chiesa. Dio vi benedica e ci benedica”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA