Schiacciato dall'escavatore
Martedì alle 15 i funerali

È chiusa nel dolore la famiglia di Oliviero Rivola, il quarantottenne deceduto sabato schiacciato da un piccolo escavatore nella sua proprietà, uno chalet a Sambusita di Agua. Lo aveva ristrutturato e continuava ad abbellirlo con piccole opere.

È chiusa nel dolore la famiglia di Oliviero Rivola, il quarantottenne deceduto sabato schiacciato da un piccolo escavatore nella sua proprietà di Sambusita ad Agua. Familiari e amici si sono stretti intorno alla moglie Carmela Carrara e alla figlia Elisa che vivono a Cornale di Pradalunga, nella casa vicino alla chiesa parrocchiale dedicata a Santa Lucia, dove ancora si trova la salma.

Nello stesso edificio in un appartamento al piano terreno abita la madre di Oliveiro, rimasta vedova, e al secondo piano la famiglia della sorella della moglie. Rivola, originario di Villa di Serio, si era trasferito da anni nel paese d'origine della moglie, titolare di un'azienda che produce tende.

«La famiglia Rivola è molto riservata, anche se il signor Oliviero era sempre sorridente e gioviale – ricorda il sindaco di Pradalunga Matteo Parsani –. Gran lavoratore, molto attivo, amava recarsi appena possibile nella cascina ad Agua, dove anche sabato stava lavorando. Amava trascorrere il tempo libero all'aria aperta e nella natura».

Qualcuno in paese ricorda la passione di Rivola per la caccia, per le gite al mare e le vacanze in camper. Il funerale sarà celebrato martedì alle 15 nella parrocchiale di Cornale.

La dinamica dell'incidente è ancora al vaglio dei carabinieri della stazione di Serina. Tutti i weekend l'uomo si recava allo chalet costruito da suo padre 35 anni fa, nei boschi di Sambusita, frazione di Algua. Lo aveva ristrutturato e continuava ad abbellirlo con piccole opere.

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