Carne equina, Confesercenti:
«Condanna, ma nessun rischio»

Sta suscitando scalpore e allarme la recente vicenda della carne equina in hamburger ed altri preparati alimentari. «Come sempre accade in simili circostanze - scrive Confesercenti Bergamo - si fa molta confusione e si dicono molte inesattezze».

Sta suscitando scalpore e allarme la recente vicenda della carne equina in hamburger ed altri preparati alimentari. «Come sempre accade in simili circostanze - scrive Confesercenti Bergamo - si fa molta confusione e si dicono molte inesattezze, alla ricerca spasmodica del nuovo scandalo».

In un comunicato la Confesercenti orobica esprime «ferma la condanna e l'invito alle autorità competenti ad operare con severità per il rispetto delle norme in materia di etichettature. Sull'intera materia Assomacellai Fiesa Confesercenti ritiene che sia necessaria un'operazione di chiarezza e trasparenza. La questione denunciata dai media riguarda la violazione delle norme di etichettatura (Art. 5 Legge 109/1992) e l'informazione al consumatore, prefigurando la frode in commercio operata da grandi marchi dell'industria alimentare, ma non riguarda la salubrità o la sicurezza alimentare dei prodotti alimentari e tanto meno di quelli equini».

“Semplicemente - spiega Mario Rossoni del Gruppo Italiano Carni Equine della Fiesa – bastava indicare sulle etichette che i prodotti contengono l'1% di carne di cavallo. Si tratta di una falsa informazione ai consumatori, fatto comunque grave. Questo però non significa assolutamente che la carne equina sia di cattiva qualità. Questa vicenda sta provocando un grave danno a una categoria che lavora con grande passione e professionalità e che si sottopone con grande diligenza a tutti i controlli accurati delle autorità sanitarie: i nostri veterinari sono i migliori d'Europa”.

Il rischio evidente, per Confesercenti, è che si passi dalla denuncia di violazione del principio di corretta informazione dei consumatori, che hanno il sacrosanto diritto di conoscere ciò che acquistano, alla sicurezza della carne equina che non è messa in discussione. Episodi come quelli denunciati richiedono la massima sorveglianza delle Autorità competenti e la più rigorosa applicazione della legge, perché sono gravemente lesivi degli interessi di un settore importante della nostra economia e di un prodotto sano e richiesto in molte diete alimentari.

È il caso di ricordare - aggiunge l'associazione - come la carne equina sia spesso raccomandata anche dai medici alle donne in gravidanza e alle persone deboli. Le sue caratteristiche e proprietà nutritive la rendono idonea al consumo da parte di tutte le persone in ogni fascia di età, dal neonato, allo sportivo, agli anziani.

Le macellerie aderenti al Gruppo Italiano Carni Equine - conclude Confesercenti - forti della loro tradizione basata su un'esperienza pluriennale, sono in grado di garantire i propri clienti e consumatori circa la provenienza e la salubrità dei prodotti equini e derivati offerti, sempre freschi, nei propri punti vendita.

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