Trony, 10 mila € di multa in un mese
Maccarini: «Assurdo. Basta, chiudo»

«Cosa farò? Probabilmente chiuderò. Due sanzioni da 5 mila euro l'una in un mese sono troppe e il bello è che nessuno è ancora riuscito a spiegarmi dove stiamo sbagliando. Ho 14 dipendenti: stamattina sarò in Comune».

«Cosa farò? Probabilmente chiuderò. Due sanzioni da 5 mila euro l'una in un mese sono troppe e il bello è che nessuno è ancora riuscito a spiegarmi dove stiamo sbagliando. Ho 14 dipendenti: stamattina sarò in Comune a chiedere un incontro con l'assessore, mentre le saracinesche resteranno per ora abbassate».

Antonio Maccarini è uno dei soci del negozio di elettrodomestici «Trony di Mammoleggi e Maccarini Srl» di via Ghislandi. Giovedì 21 febbraio al punto vendita si è presentata la polizia locale che gli ha comminato una sanzione amministrativa da 5 mila euro per irregolarità nella suddivisione degli spazi di vendita.

È la seconda nel giro di un mese. Già il 22 dicembre scorso (anche se poi la notifica era arrivata a metà gennaio) la polizia locale aveva contestato al titolare del Trony di avere una licenza per la vendita di elettrodomestici su una superficie complessiva pari a 400 metri quadrati, a fronte di 950 metri quadrati effettivi di negozio, compresa l'esposizione.

«Così ci hanno comminato i primi 5 mila euro di multa - spiega Maccarini -. Abbiamo quindi provveduto a separare l'area della vendita da quella dell'esposizione, collocando un cordone di delimitazione e lasciando nell'esposizione solo i grandi elettrodomestici, non raggiungibili dai clienti. A terra abbiamo anche messo un nastro giallo con la freccia e la scritta "esposizione". Per avere le idee più chiare avevamo anche chiesto e ottenuto un incontro con i tecnici del comune, in programma lunedì prossimo. Ma non abbiamo fatto in tempo ad andarci». Infatti ieri pomeriggio si è ripresentata da Trony la polizia locale.

Dal canto suo il comandante della polizia locale, Virgilio Appiani, spiega: «Non sono a conoscenza dello specifico caso, ritengo però si tratti di violazioni a leggi dello Stato e non a regolamenti comunali e come polizia locale non abbiamo fatto che applicarle. Si tratta sì di sanzioni pesanti, ma non stabilite da noi. Tuttavia ritengo che la strada migliore da perseguire per il commerciante sia il ricorso: non prevede alcun costo e congela la sanzione in attesa di chiarimenti».

Leggi di più su L'Eco di venerdì 22 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA