Lo sviluppo di Orio e Montichiari
C'è l'intesa tra Bergamo e Brescia

Sacbo e Abem stringono un patto per puntare alla gestione comune dello scalo di Montichiari. Ma la società che gestisce l'aeroporto «Catullo» di Verona ribadisce il suo diritto alla concessione: il ministero continua però a prendere tempo.

Bergamo e Brescia insieme per gestire l'aeroporto di Montichiari. Verona permettendo e ai ministeri romani piacendo. Sacbo e Abem hanno stretto un'intesa per giocare la partita del rilancio dello scalo bresciano.  Ieri a Bergamo c'era Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia, per discutere delle prossime mosse insieme ai vertici di Sacbo, la società che gestisce Orio.

I vertici di Sacbo e Abem hanno già contattato il ministero, facendo presente il proprio interesse alla gestione dello scalo di Montichiari, e mettendo sul tavolo intesa, progetti e fondi. In primis quelli per acquistare la società che oggi lo gestisce e che è controllata totalmente dalla società che gestisce l'aeroporto Catullo di Verona, che la valuterebbe sugli 80 milioni.

Ma oltre ai soldi ci sono merci, passeggeri e limiti. Quelli di uno scalo come Orio al Serio sempre più pericolosamente vicino alla saturazione, e comunque con pesantissimi problemi di convivenza con gli abitanti delle zone vicine. Il rischio è dover dire no ad ulteriori margini di crescita, soprattutto in un mercato effervescente come quello dei low cost.

Oppure lavorare per «crescita per linee esterne» spostando su uno scalo quote di traffico, sia passeggeri che merci. Cominciando proprio da questo secondo comparto.

C'è solo un problema: la concessione. Verona è convinta che le spetti di diritto, Abem no.

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