Il ministero e il limite dei voli
«Tetto di 68.570 non vincolante»

Il linguaggio è quello ministeriale, puro burocratese, ma il messaggio è – abbastanza – chiaro: per il ministero dell'Ambiente (e, ohibò, della tutela del territorio) il celeberrimo limite dei 68.570 movimenti non è vincolante per l'aeroporto di Orio.

Il linguaggio è quello ministeriale, puro burocratese, ma il messaggio è – abbastanza – chiaro: per il ministero dell'Ambiente (e, ohibò, della tutela del territorio) il celeberrimo limite dei 68.570 movimenti non è vincolante per l'aeroporto di Orio.

Testualmente: «Il decreto Via del 2003, con il quale è stata rilasciata la compatibilità ambientale avendo valutato gli impatti attesi sulla base degli scenari prospettati dal proponente, non contiene alcuna disposizione, nel quadro prescrittivo, relativa al tetto massimo del numero dei voli» si legge nella comunicazione firmata da Mariano Grillo, direttore generale del ministero.

Che, curiosamente, scrive all'Ispra (l'istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) e solo per conoscenza ai Comuni di Bergamo ed Orio al Serio, che avevano formulato una richiesta di chiarimenti.

La vicenda parte dal lontano 2002. All'epoca nemmeno il più ottimista avrebbe potuto immaginare uno sviluppo del genere di Orio, passato da poco più di 1 milione di passeggeri agli 8,9 di fine 2012. E anche a 74.220 movimenti.

Massimo Bandera, assessore all'Ambiente di Palafrizzoni, interviene: «Trovo assurdo che il ministero non prenda una posizione e non stabilisca regole precise e vincolanti su un tema fondamentale per un aeroporto, come il tetto alla crescita e il rapporto con il territorio».

Tutto su L'Eco di Bergamo del 9 marzo

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