Consiglieri o cammelli?
Quei conti fanno acqua»

Delle due l'una: o i consiglieri bevono (acqua) come spugne o i conti non tornano. Continua a far discutere il taglio delle bottiglie di minerale dai banchi del Consiglio comunale di Palafrizzoni. Il consigliere Simone Paganoni fa le pulci a sindaco e amministrazione.

Delle due l'una: o i consiglieri bevono (acqua) come spugne o i conti non tornano. Continua a far discutere il taglio delle bottiglie di minerale dai banchi del Consiglio comunale di Palafrizzoni. E, tanto per cambiare, a far le pulci a sindaco e amministrazione - che avevano giustificato lo stesso taglio con l'eccessiva incidenza della spesa (1.200 euro su un budget di 4.000 nelle disponibilità della segreteria del primo cittadino) - è il consigliere della Lista Bruni, Simone Paganoni, già «noto» per le annuali statistiche su presenze e assenze dei colleghi.

«Siccome sono un precisino e i 1.200 euro citati dal sindaco mi sembravano eccessivi – scrive presentando l'interrogazione depositata venerdì – ho fatto due conti e i calcoli su quanto si dovrebbe risparmiare diciamo che fanno acqua da più parti. Dai dati forniti da Tentorio, suddivisi per il numero di consigli comunali, risulta infatti che ciascuno dei 41 consiglieri si sarebbe scolato, in questi anni, oltre 121 bottiglie di acqua, ovvero una media di quasi quattro litri a Consiglio (assenti compresi)».

«Credo - aggiunge il consigliere - che non berrei tanto neppure se facessi una maratona nel deserto; qualcosa non quadra e, un po' per gioco e un po' sul serio (perché sapere come davvero vengono spesi i soldi pubblici - pochi o tanti che siano - mi sembra doveroso e corretto), ho chiesto a Tentorio di fornire i dati corretti».

In attesa della replica ufficiale di Tentorio, una prima risposta arriva dal presidente del Consiglio comunale: «In effetti - spiega Guglielmo Redondi - la fornitura d'acqua relativa alle sedute in aula si aggira sui 300 euro, mentre 1.200 è la spesa per l'intera struttura comunale. Io la soluzione l'avevo anche proposta - e cioè farmi carico personalmente dei 300 euro ed eventualmente chiedere ai consiglieri di contribuire -, ma quella dell'acqua è diventata una questione di principio e la proposta è stata bocciata».

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