La strada era una lastra di ghiaccio
«Anche io ho rischiato grosso»

«Stavo scendendo a Bergamo per una visita medica: quando sono arrivato a quella curva e ho toccato il freno la macchina ha iniziato a sbandare. Non si fermava più. Mi è andata bene. Poi ho capito che era successo qualcosa di grave».

«Stavo scendendo a Bergamo per una visita medica: quando sono arrivato a quella curva e ho toccato il freno la macchina ha iniziato a sbandare. Non si fermava più. Mi è andata bene. Poi ho capito che era successo qualcosa di grave».

È il racconto di Vittorio Cocciolo: era partito da Capizzone Alta con la sua Peugeot intorno alle 6,30. «Per fortuna andavo piano - spiega - non più di 50 all'ora. Mi sono spaventato, ma sono riuscito a tenere la macchina in strada».

«Ho visto il guard-rail sfondato, e altri tre o quattro automobilisti che si erano fermati che stavano chiamando col telefono per chiedere aiuto. Ho aspettato una decina di minuti, e i soccorsi non erano ancora arrivati. Allora ho deciso di tornare indietro, a casa, per prendere la medicina che mi serviva».

Vittorio Cocciolo ci ha raccontato la sua storia con la paura ancora negli occhi. Aveva un appuntamento in città per una visita. Tornato a casa, ha tentato una strada alternativa, attraverso Strozza.

Ma ancher lì non si passava, perché si era ribaltato un camioncino. Allora è tornato dove il pullman era caduto, e ha atteso che lo lasciasserro passare. A Bergamo è arrivato intorno alle 10,30.

«La situazione delle nostre strade è preoccupante - ci ha raccontato Vittorio -. Non so se sia vero, ma dicono che il Comune di Capizzone, per esempio, non ha sale da spargere».

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