615 nuovi poveri al giorno
È l'effetto della crisi economica

La crisi economica ha «creato» in Italia 615 nuovi poveri al giorno, compresi sabati, domeniche e festivi, degli ultimi 5 anni. Il numero dei «poveri assoluti» supererà, a fine 2013, la cifra record di 4 milioni. È quanto emerge dallo studio di Confcommercio.

La crisi economica ha «creato» in Italia 615 nuovi poveri al giorno, compresi sabati, domeniche e festivi, degli ultimi 5 anni. Il numero dei «poveri assoluti» supererà, a fine 2013, la cifra record di 4 milioni. È quanto emerge dallo studio presentato dalla Confcommercio stamattina, venerdì 22 marzo, alla giornata di apertura del tradizionale Forum di Cernobbio.

Stando al report, dal 2006 al 2011 in Italia sono stati creati un milione e 120 mila nuovi poveri assoluti e quest'area di disagio grave è destinata a crescere ancora, e di molto. Dalla sintesi prevale anche il pessimismo tra le imprese sull'andamento della nostra economia per il 2013. Il 42% degli imprenditori ritiene, infatti, che andrà peggio rispetto all'anno precedente e per il 52% andrà più o meno nello stesso modo.

Solo per il 12% degli imprenditori quest'anno la situazione della propria impresa migliorerà rispetto al 2012. Tra le principali emergenze da affrontare nell'immediato la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (per il 90,5%), sulle famiglie (80,1%) e le politiche in favore dell'occupazione (72,1%).

Per l'80% degli imprenditori l'emergenza economica si affronta facendo ripartire il credito alle imprese e i consumi e la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dei costi della politica, mentre gli imprenditori sono divisi a metà tra ottimisti (circa 49%) e pessimisti (circa 44%) sulla capacità del nuovo governo, qualsiasi esso sia, di riuscire ad affrontare le priorità del Paese nei primi 100 giorni di governo.

Per fronteggiare l'emergenza sociale e sostenere le famiglie, gli imprenditori indicano tra le priorità quella di evitare l'aumento dell'Iva, la riduzione della pressione fiscale per le famiglie numerose, l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, l'aumento delle pensioni più basse, l'aiuto alle famiglie ad ottenere il credito per acquistare la prima casa e il sostegno alla natalità.

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