Qualino, commosso addio al biker
«Giulio era capace di volere bene»

«La prima certezza è che Giulio era capace di volere bene  e di farsi volere bene». Con queste parole don Sergio Contessi ha iniziato l'omelia per i funerali di Giulio Amighetti, il biker di Costa Volpino morto durante un allenamento in sella alla mountain-bike.

«La prima certezza è che Giulio era capace di volere bene  e di farsi volere bene». Con queste parole, don Sergio Contessi ha iniziato l'omelia per i funerali di Giulio Amighetti, il biker di Qualino di Costa Volpino che venerdì della settimana scorsa era partito per un allenamento in sella alla sua mountain-bike e non è più tornato.

L'incredibile sforzo messo in campo da tutti per ritrovarlo ha accompagnato anche i principali momenti della cerimonia funebre. C'erano i carabinieri e la Protezione civile, c'erano i vigili del fuoco e il soccorso alpino in borghese, c'era la Forestale, c'erano gli Scout di Lovere, i compagni di sqaudra del Rugby Valle Camonica e del Team Tokens Cicli Bettoni ma c'erano soprattutto le centinaia e centinaia di amici e di conoscenti che hanno partecipato direttamente alle ricerche o che in qualche modo si sono sentiti coinvolti.

A tutti loro alla fine della Messa la sorella Serena ha detto dall'altare: «Grazie a ciascuno di voi: grazie agli amici, grazie ai volontari e grazie soprattutto ai tantissimi sconosciuti che ci avete dato una mano in questi giorni. A voi che non lo avete conosciuto dico: non sapete cosa vi siete persi. Giulio ci ha donato una forza grandissima e una grinta che ci aiuteranno sempre».

Don Sergio, cugino del biker scomparso, nella sua omelia ha ricordato che «Giulio ha vissuto 9.249 giorni e in ognuno di questi Dio lo ha amato direttamente e attraverso tutti noi. La sua scomparsa ci impone di riflettere sulla nostra vita che deve essere spesa per le cose buone, giuste e sante».

Anche giovedì 21 marzo nella casa di via Monte Santo era stato un continuo andirivieni di persone che alle 21 si sono ritrovate per la veglia. Al momento di preghiera hanno partecipato tanti degli oltre 500 ricercatori che, complessivamente, si sono dati da fare da venerdì sera, subito dopo l'allarme per la sua scomparsa, fino alla nottata di martedì, quando il corpo di Giulio è stato recuperato dal Soccorso alpino.

Mercoledì è stata recuperata dalla val Gola, al confine tra Costa Volpino e Rogno, la bicicletta di Giulio. La mountain bike, una Specialized Camber bianca e nera, era incastrata tra gli alberi e le rocce degli strapiombi che caratterizzano questa valle, qualche metro più in alto del punto in cui era stato individuato il venticinquenne dopo quattro giorni di ricerche. Era uscito di casa per un'escursione in bici venerdì scorso.

Per riprendere la mountain bike e restituirla alla famiglia di Giulio, sono saliti in val Gola alcuni volontari del Soccorso alpino e i carabinieri. La bicicletta è ancora, incredibilmente, in condizioni perfette.

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