Terzi: «Io non mi dimetto
Le consegne vanno al mio vice»

Non è il Parlamento italiano, ma è stallo politico anche a Dalmine. Il Consiglio comunale, riunitosi venerdì sera 5 aprile, non decide in merito a due grandi questioni che interessano due cariche comunali: il sindaco Terzi e l'assessore ai Lavori pubblici Bolognini.

Non è il Parlamento italiano, ma è stallo politico anche a Dalmine. Il Consiglio comunale, riunitosi venerdì sera 5 aprile, non decide in merito a due grandi questioni che interessano due cariche comunali: il sindaco Claudia Terzi e l'assessore ai Lavori pubblici Valerio Bolognini.

Sulla prima, da poco nominata assessore regionale all'Ambiente, pende il parere del ministero dell'Interno, che ha giudicato le due cariche incompatibili. Al secondo, invece, è stato contestato il fatto di aver firmato un progetto relativo alla costruzione di una struttura polivalente presso l'oratorio San Giuseppe: dopo aver rimandato la decisione durante lo scorso Consiglio, lo stesso è stato affidato a un altro professionista.

In entrambi i casi l'opposizione non è stata a guardare: da una parte ha chiesto che il sindaco avviasse le procedure di decadenza, in modo tale da lasciare la guida del Comune, e dall'altra togliesse la delega a Bolognini. Entrambe, però, non sono state giudicate urgenti e ogni decisione rimandata.

Per quanto riguarda il primo cittadino, le decisioni sono rimandate a data da destinarsi: dopo il parere del ministero, Claudia Terzi ha chiesto di avviare al più presto il procedimento che riguarda la sua decadenza. Niente dimissioni, perché questo causerebbe il commissariamento del Comune, ma un voto del Consiglio che la faccia decadere dal ruolo, e permetta il passaggio di consegne al vicesindaco Alessandro Cividini.

«Sono fiera di essere stata il sindaco di Dalmine per 4 anni - dichiara Terzi -. Non ho scelto di candidarmi in Regione, sono stata scelta. Per rispetto di tutti i dalminesi che mi hanno votato e per i consiglieri comunali e assessori che ancora mi appoggiano io rimarrò in carica finché potrò. È una follia da parte dell'opposizione chiedere le mie dimissioni e accettare di commissariare Dalmine».

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