La Lega ritorna a Pontida
tra sorprese e guerre intestine

«Domani si torna a Pontida, il luogo che ci riporta alle origini della nostra storia - ricorda Maroni - Nuova energia per le nostre storiche battaglie. Domani a Pontida parleremo di macroregione e delle battaglie future della Lega».

È come un appello quotidiano ai militanti perchè partecipino al raduno di Pontida, quello che il segretario della Lega Roberto Maroni ha ripetuto su Twitter. «Domani si torna a Pontida, il luogo che ci riporta alle origini della nostra storia - ricorda Maroni - Nuova energia per le nostre storiche battaglie. Domani a Pontida parleremo di macroregione e delle battaglie future della Lega».

Il governatore lombardo ribadisce che ci sarà una sorpresa legata alla vicenda giudiziaria dei diamanti.

Torna dunque domenica, il tradizionale raduno leghista di Pontida. L'ultimo, quasi due anni fa, il 19 giugno 2011 vedeva la Lega era al Governo, Umberto Bossi segretario federale e ancora nessun terremoto giudiziario alle viste. Domenica sarà dunque la prima volta di Roberto Maroni sul «sacro prato» come leader del Carroccio, dopo un anno di stop dovuto appunto alle vicende giudiziarie scaturite dall'indagine sull'allora tesoriere Francesco Belsito e alla stagione congressuale che hanno relegato Bossi al ruolo di presidente.

Maroni festeggerà la sua elezione a presidente della Regione Lombardia: «Domenica a Pontida per celebrare la nostra storia - ha scritto su Twitter - e per rilanciare la battaglia per la macroregione».

«Tante sorprese - annuncia Roberto Calderoli - per cui nessun leghista potrà mancare». Tuttavia alla vigilia del raduno - gli interventi politici sono attesi dopo le 14 - si sono fatte crescenti le voci di possibili dissensi verso la leadership di Maroni, che potrebbero trovare sfogo proprio a Pontida, magari con qualcuno pronto a invocare un ritorno di Bossi alla segreteria.

«È solo strategia della tensione, per far litigare i leghista a Pontida», risponde interpellato al telefono l'ex senatore Giuseppe Leoni, che secondo qualcuno sarebbe l'organizzatore di un nuovo movimento per il Senatur. Ma Leoni lo esclude («Non c'è nessuna associazione nata nell'ultima settimana») e dice che sarà regolarmente a Pontida al gazebo dei suoi «Cattolici padani».

Eppure, che in Lega siano tornate le fibrillazioni dopo le divisioni dello scorso anno, è evidente dal tam tam di critiche che i «bossiani» o i «delusi» si stanno scambiando pubblicamente su internet dopo che alle elezioni politiche, malgrado il buon esito lombardo, la Lega ha dimezzato le sue percentuali dovunque, soprattutto nel Veneto. E dopo che lo stesso Bossi ha attaccato il suo successore per non aver lasciato, da governatore, la segreteria federale.

Ci sono anche voci di espulsioni, che ieri Maroni ha però attribuito alla fantasia dei giornalisti. La sua Lega 2.0 «si perde in polemichette o giochi di palazzo», ha sostenuto un'altra ex deputata, la veneta Paola Goisis, promettendo una presenza a Pontida per «ritrovare la Lega di Bossi».

Goisis, «a Pontida per far sentire la nostra voce» - «Domenica 7 aprile può e deve essere una giornata molto importante per la Lega. Ci troviamo a Pontida per ritrovare la Lega. La Lega di Bossi, quella che ha sempre saputo parlare alle persone ed alle imprese, che è sempre stata in contatto con il territorio e che sapeva comprendere ed interpretare i bisogni veri delle persone: le speranze, le preoccupazioni, i sogni e le inquietudini».
Lo dice la parlamentare veneta Paola Goisis. «È questo che ha reso la Lega un partito veramente popolare - sostiene - in grado di imporre all'attenzione del paese il tema del federalismo e la questione settentrionale, capace di diventare un vero punto di riferimento, come testimoniavano tra l'altro le percentuali e il numero di elettori che la votavano. oggi le cose sono cambiate».

La nostra gente, sottolinea, è stretta dalla crisi, «schiacciata tra uno stato che continua a non pagare i suoi debiti e banche che chiedono garanzie assurde e interessi altissimi, nonostante le vagonate di soldi pubblici che hanno ricevuto. La nostra gente si ammazza perchè non riesce a pagare, perchè una banca o equitalia pignora la casa dove vivevano, per la vergogna di non riuscire a pagare fornitori o dipendenti».

«In tutto questo - si domanda - dov'è la Lega di Maroni? Perchè non è al fianco di queste persone, perchè non parla ogni giorno di questo dramma, perchè si perde in polemichette o giochi di palazzo invece che parlare dei temi veri che stanno a cuore alle persone? Con Bossi tutto questo non succedeva. A Pontida ci ritroveremo e capiremo cosa pensano i militanti». (ANSA).

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