Stazione: spaccata all'edicola
«Qui ormai è terra di nessuno»

Spaccata nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 all'edicola della stazione ferroviaria. I ladri hanno rotto una vetrata e rubato una decina di libri esposti sugli scaffali. Un furto fulmineo di cui nessuno si è accorto fino a ieri mattina, quando il titolare ha aperto il negozio.

Spaccata nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 all'edicola della stazione ferroviaria. I ladri hanno rotto una vetrata e rubato una decina di libri esposti sugli scaffali. Un furto fulmineo di cui nessuno si è accorto fino a ieri mattina, quando il titolare ha aperto il negozio. Il danno ammonta a circa 200 euro e la vetrata è stata coperta da un telo di plastica fino a quando le Ferrovie, proprietarie della struttura, non la sostituiranno.

Forse l'intento dei ladri era quello di entrare nell'edicola e portare via un bottino più ingente, ma sono stati bloccati da doppi vetri e un pannello di legno. Così, rotta la prima vetrata che si affaccia su piazzale Marconi e non riuscendo ad andare oltre, hanno preso i libri e sono fuggiti. Se non altro si faranno una cultura, ma per i commercianti che lavorano all'interno della stazione è l'ennesimo episodio di criminalità dopo una lunga serie di furti, l'ultimo la scorsa settimana allo scalo merci.

La stazione, nonostante le guardie giurate e la presenza della polizia ferroviaria, è ancora il rifugio di spacciatori e senzatetto. «Di notte, poi, è terra di nessuno - spiega il tabaccaio Diego Mangili, più volte bersagliato dai furti -. Ultimamente è arrivata tanta gente nuova, soprattutto stranieri, che bivacca e spaccia. Si sono trovati un angolo, dopo la fermata della Teb in direzione dello scalo merci, protetto da una parete del cantiere, in cui fanno di tutto».

«C'è un tappeto di siringhe, rifiuti, vestiti e nessuno passa mai a pulire. Ci sono anche siringhe con l'ago ancora inserito e la situazione sta diventando pericolosa soprattutto per chi, come me che in stazione ci lavoro, deve parcheggiare l'auto lì vicino e quotidianamente assiste a questo triste spettacolo di gente che si buca e spaccia».

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