Abusi: «No al maestro libero
I nostri bimbi a casa da scuola»

Paura. Sembra strana questa parola sulla bocca di un omone grande e grosso, eppure è proprio di paura che parla il papà del primo bambino che ha denunciato e fatto arrestare in flagranza di reato il maestro elementare di Palosco accusato di abusi su diversi minori.

Paura. Sembra strana questa parola sulla bocca di un omone grande e grosso, eppure è proprio di paura che parla il papà del primo bambino che ha denunciato e fatto arrestare in flagranza di reato il maestro elementare di Palosco accusato di abusi su diversi minori.

«Io e la mia famiglia - spiega, pacato e fermo - abbiamo paura di possibili ritorsioni. Soprattutto hanno paura i miei bambini, al punto che, loro e alcuni altri, coinvolti nella vicenda del maestro, non andranno più a scuola da mercoledì prossimo».

Una decisione pesante, concordata con altre famiglie, legata soprattutto al fatto che - come spiega l'avvocato Stefania Botti, rappresentante di diversi bambini che accusano il maestro - «mercoledì prossimo, il 17 aprile, scadono i termini per la custodia cautelare e l'uomo tornerà libero, potendosi presentare anche in paese».

Il 17 aprile, un giorno prima della prossima udienza, fissata appunto per il 18 aprile, alla quale potrebbe seguire un ulteriore rinvio. In questo periodo, intanto, il maestro è ai domiciliari, in un appartamento messo a disposizione da una parrocchia della Bergamasca, lontano da Palosco.

Ma nel paese potrebbe tornare - si legge nella lettera che il padre di Palosco indirizza al sindaco e al direttore della scuola primaria, per spiegare la propria decisione - «libero di circolare come se nulla fosse... Ho confidato nella giustizia italiana - si conclude la lettera - e so che il maestro sarà condannato, ma non vorrei più dovermi recare dai carabinieri per denunciare un nuovo incubo. Spero che mi capiate».

Leggi di più su L'Eco di venerdì 12 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA