Furto da... 2 euro al Pellicano
A Treviglio il ladro è un carabiniere

Un taccheggio da due euro, nemmeno ben riuscito se poi il personale dell'ipermercato lo ha bloccato oltre le casse. Solo che il ladro stavolta era un carabiniere, che tra l'altro ha perso la testa.

Un taccheggio da due euro, nemmeno ben riuscito se poi il personale dell'ipermercato lo ha bloccato oltre le casse. Solo che il ladro stavolta era un carabiniere, che tra l'altro ha perso la testa, tentando la fuga a suon di spintoni e guadagnandosi così l'arresto per rapina impropria.

È accaduto lunedì al Pellicano di Treviglio. Protagonista C. S., appuntato scelto in servizio alla stazione di Vailate (Cremona), che in serata, venendo meno i presupposti della misura cautelare (pericolo di fuga, di reiterazione del reato e dell'inquinamento delle prove), è stato scarcerato su disposizione dello stesso pm Maria Esposito. I movimenti tra gli scaffali del militare, libero dal servizio e in borghese, avevano finito per insospettire gli addetti all'antitaccheggio che avevano deciso di tenere d'occhio l'uomo.

Senza accorgersi di essere tenuto d'occhio (forse non era esperto, visto che di solito i servizi di appostamento non li subiva, bensì li faceva), il carabiniere aveva infilato un paio di guanti e un cappello sotto la giacca. Valore totale del bottino: due euro. A cui vanno aggiunti altri spiccioli, perché C. S. aveva preso un dizionario tascabile e ci aveva appiccicato il codice a barre di un altro oggetto di minore valore per pagare di meno alle casse. Oltrepassato le quali, l'appuntato era stato bloccato e invitato a seguire il personale della sicurezza in uno stanzino. Qui erano spuntati i guanti e il cappello.

Ma la vera sorpresa è stata quando l'uomo ha aperto bocca. «Sono un carabiniere», avrebbe detto, tra l'incredulità dei presenti. Secondo le prime contestazioni, pare abbia anche minacciato gli addetti di lasciarlo andare altrimenti si sarebbe adoperato per farli licenziare. Poi, avrebbe tentato la fuga, spintonando il personale che cercava di bloccarlo (da qui la contestazione di rapina impropria). Il tentativo è andato però a vuoto. Pare che l'appuntato - sempre secondo le prime sommarie ricostruzioni -, una volta vistosi in trappola abbia scelto la via dell'autolesionismo, sbattendo volontariamente la testa contro il muro per poi accusare il personale di sicurezza di averlo picchiato. Tattica inutile perché, quando sono giunti i carabinieri della stazione di Treviglio, l'appuntato di Vailate è finito in manette. Qualche ora dopo, il pm Maria Esposito, esaminati gli atti, ha deciso di scarcerarlo. Resta indagato a piede libero e nei prossimi giorni il gip Ezia Maccora si pronuncerà sulla convalida dell'arresto.

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