«Non servono nuove autostrade»
Flash mob e assemblea a Bergamo

Dopo un flash mob davanti alla sede di Ubi Banca, si sono trovati nella mattina di sabato a Bergamo i comitati e le associazioni di tutta la regione, che fino ad oggi si sono attivati singolarmente contro la viabilità lombarda.

Dopo un flash mob davanti alla sede di Ubi Banca, si sono trovati nella mattina di sabato a Bergamo i comitati e le associazioni di tutta la regione, che fino ad oggi si sono attivati singolarmente contro la viabilità lombarda.

«La Lombardia è oggi ostaggio della lobby autostradale: tra autostrade in progetto e cantieri aperti, nei prossimi anni rischiano di essere inaugurati oltre 500 km di nuove autostrade e almeno altrettanti nastri di nuova viabilità complementare - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -. Peccato che la Regione non si sia mai dotata di un piano regionale per la mobilità, di un serio monitoraggio dei flussi e di studi di traffico: se avesse fatto questo, scoprirebbe che il traffico stradale è in calo e che, complice la crisi, a crescere è la domanda di trasporto pubblico, che però non trova adeguate risposte. Ma questo non importa alla Regione, perchè le nuove autostrade non sono esito di percorsi trasparenti di decisione basati sull'analisi del bisogno, ma sono - tutte, senza eccezioni - il risultato delle incursioni di lobby organizzate, legate a intrecci immobiliari-finanziari».

«Le nuove arterie autostradali non servono ai cittadini, né alle imprese del territorio - ricorda Dario Balotta, responsabile trasporti dell'associazione - ma sono una sottrazione indebita di risorse economiche, negate ai bisogni primari di riorganizzazione della mobilità, ma anche ai fabbisogni contingenti di famiglie e imprese in un momento di particolare difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l'accesso al credito».

Le associazioni e i comitati hanno ribadito la loro opposizione a politiche regionali che fanno crescere l'indebitamento pur di finanziare opere che non hanno un orizzonte di sostenibilità economica, sociale e ambientale, che devastano il territorio agricolo, riducendo le superfici coltivate e generando rendite speculative a favore di pochi e spregiudicati operatori immobiliari, e chiedendo un diverso ordine di priorità, orientando le poche risorse economiche disponibili verso interventi davvero necessari per il benessere dei cittadini, a partire da sviluppo e qualificazione dell'offerta di trasporto collettivo.

L'assemblea si è chiusa con un rilancio all'appuntamento nazionale di Milano, dove il 4 maggio si svolgerà la manifestazione per la «Mobilità Nuova»: da tutta Italia è previsto l'arrivo nel capoluogo lombardo di ciclisti urbani, pendolari, associazioni, rappresentanze sindacali, per chiedere che l'Italia punti sulla mobilità collettiva e sulla tutela di pedoni e ciclisti, anzichè non sulle grandi opere.

Hanno dato la loro adesione all'assemblea: A.Ri.Bi., Associazione Persona-Ambiente, Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, Comitato CAMBIAMOLA! Il Diritto a una Mobilità Sostenibile, Comitato Civico per Correggioverde, Dosolo, Villastrada, Comitato Notangenziale di Albairate, Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia, Coordinamento comitati ed Associazioni contro l'autostrada Broni-Mortara-Stroppiana, Coordinamento dei Comitati contro le Autostrade CR-MN e TiBre, Coordinamento dei Comitati No TEM, Genitori Anti Smog, Insieme in Rete per lo Sviluppo Sostenibile, Legambiente Coordinamento provinciale Bergamo, Legambiente Coordinamento Provinciale Pavia, Legambiente Lombardia, NO TEM di Casalmaiocco, Rete per la Mobilità Nuova, Salviamo il paesaggio Cremonese, Cremasco e Casalasco.

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