Giornata della libertà di stampa
Il fiocco giallo è per Quirico

Il fiocco giallo simbolo della sesta edizione della «Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo», che si è svolta a Perugia, ed è dedicato all'inviato de «La Stampa» Domenico Quirico scomparso 23 giorni fa in Siria. Venerdì 3 maggio è la giornata mondiale della libertà di stampa. Il fiocco giallo è il simbolo della speranza, di un ritorno a casa al più presto.

Il fiocco giallo simbolo della sesta edizione della «Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo», che si è svolta a Perugia, ed è dedicato all'inviato de «La Stampa» Domenico Quirico scomparso 23 giorni fa in Siria. Venerdì 3 maggio è la giornata mondiale della libertà di stampa.

È proprio il segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, a sottolineare il valore simbolico. «È il simbolo - ha sottolineato - della speranza, di un ritorno a casa al più presto». «È una testimonianza pubblica e civile - ha ricordato ancora Siddi - nei confronti di un collega, di un uomo, di un giornalista. Quel fiocco è anche un appello a chi, in quel teatro di scontri armati fra regime e rivoltosi, possa averlo fermato o gli stia impedendo di comunicare, a restituirgli libertà di movimento e di parola. Quirico non è un nemico e merita rispetto».

Per Siddi quanto accaduto a Quirico e ai tanti giornalisti rapiti, uccisi, minacciati è il segno di come «quei luoghi di guerra, terreno di osservazione sul campo da parte dei giornalisti, rappresentino ormai un livello altissimo di pericolosità».

«I 15.000 giornalisti morti negli ultimi 20 anni per informare - ha aggiunto - devono essere un monito per tutti noi, devono servire a invocare sicurezza e tutela per chi svolge onestamente il proprio lavoro. Ecco allora che il 20° anniversario della Giornata Unesco per la libertà e la sicurezza dei giornalisti e dei media è un'occasione per riproporre il senso di un lavoro professionale che, esercitato correttamente e con il criterio della verità, è un bene pubblico. I giornalisti testimoni - ha concluso Siddi - sono operatori di civiltà democratica, promotori di un'opinione pubblica libera indispensabile per l'affermazione dei diritti dei cittadini».

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