Slot in via Calvi e via Palazzolo
500 firme al questore per dire no

Stanno raccogliendo firme, stanno organizzando un sit in fuori dalla Prefettura: i cittadini non si danno per vinti e, con le armi a loro disposizione, continuano la loro battaglia contro le sale da gioco che minacciano di aprire nelle prossime settimane in alcuni quartieri di Bergamo.

Stanno raccogliendo firme, stanno organizzando un sit in fuori dalla Prefettura: i cittadini non si danno per vinti e, con le armi a loro disposizione, continuano la loro battaglia contro le sale da gioco che minacciano di aprire nelle prossime settimane in alcuni quartieri del capoluogo. Con loro, un alleato: l'assessore al Commercio del Comune, Enrica Foppa Pedretti.

L'amministratore, dopo aver ottenuto dal Consiglio comunale il regolamento che vieta nuovi locali per il gioco d'azzardo in prossimità di edifici sensibili, prosegue la lotta contro la ludopatia, nel tentativo di salvaguardare in particolare le aree frequentate dai bambini e dai più fragili. E per raggiungere l'obiettivo, sollecita l'intervento di Roma: «È necessario un movimento politico trasversale per cambiare la legge».

A promuovere l'ultimo incontro tra i rioni interessati dall'arrivo di sale slot, i residenti di via Calvi, preoccupati per l'impatto che potrebbe avere il centro videolottery che dovrebbe sostituire il vecchio negozio di arredamento sull'angolo con via Palazzolo. Lunedì sera si sono riuniti all'oratorio dell'Immacolata per predisporre le prossime iniziative e contare le firme del documento che verrà poi inviato al questore: ora hanno raggiunto quota 500 e potrebbero raddoppiare se unite a quelle raccolte nelle scorse settimane dai residenti di via Tiepolo, al Villaggio degli Sposi.

Il foglio invoca come strumento di confronto istituzionale «il comitato per l'ordine e la sicurezza» e sottolinea che «il quartiere è da anni in bilico, sull'orlo del degrado» e ricorda «il denaro pubblico che le varie amministrazioni hanno investito per scongiurare la definitiva decadenza». Infine chiede la «non autorizzazione all'apertura della sala giochi in via Palazzolo in prossimità di due oratori, due scuole dell'obbligo, la sezione staccata di un istituto superiore, una casa di cura, una scuola di calcio».

Il prossimo passo, nei giorni a venire, sarà quello di individuare la data della manifestazione che dovrebbe essere organizzata in via Tasso, sul piazzale della Prefettura, e che vuole richiamare tutti i comitati e tutti i residenti dei quartieri interessati dalle nuove sale slot: oltre a via Palazzolo e via Tiepolo, anche via Pascoli in centro città e via Marzabotto alla Conca Fiorita. Tra i presenti all'incontro, anche Luisa Pecce, segretario cittadino della Lega, Alberto Ribolla, capogruppo del Carroccio in Consiglio, Giancarlo Barbieri, consigliere del Pdl e presidente del Gruppo di quartiere Carnovali.

L'assessore Foppa Pedretti ha ricapitolato il ruolo del Comune nell'iter approvativo delle sale, ammettendo di avere le mani legate: «A dare le autorizzazioni all'apertura alle attività che hanno anche solo una videolottery è la Questura. Il Comune, in caso di future irregolarità, non potrà nemmeno avviare la chiusura non essendo stato questo ente a dare le autorizzazioni. Quello che noi possiamo fare, in accordo con il questore, è fare avere il nostro parare preventivo circa l'apertura che è stato sempre negativo».

A fronte di ciò, comunque l'assessore non è rimasto con le mani in mano: «Ho chiesto un incontro con il sindaco e con l'avvocatura comunale per valutare gli strumenti legali che ci restano. Inoltre, sono in contatto con i parlamentari bergamaschi. È necessario un movimento politico trasversale in modo che venga modificata la legge». Secondo Foppa Pedretti i punti cruciali sono due: «Bisogna limitare la diffusione delle sale e quindi stabilire un numero massimo per numero di abitanti, oltre a far rispettare le distanze dai luoghi sensibili».

El. Ri.

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