Due anni e 6 mesi a Carrera
per l'incidente di Capodanno

Massimo Carrera, l'ex calciatore dell'Atalanta e ora responsabile tecnico delle giovanili della Juventus, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per duplice omicidio colposo a causa dell'incidente della notte di Capodanno 2011, lungo l'autostrada A4, costato la vita a due ragazze di 23 anni.

Massimo Carrera, l'ex calciatore dell'Atalanta e ora responsabile tecnico delle giovanili della Juventus, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per duplice omicidio colposo a causa dell'incidente della notte di Capodanno 2011, lungo l'autostrada A4, costato la vita a due ragazze di 23 anni.

È la sentenza che si è concretizzata martedì 21 maggio nell'udienza preliminare del processo a rito abbreviato. Ricordiamo che il pm Monia Di Marco per Carrera aveva chiesto tre anni e quattro mesi di condanna. Un secondo automobilista coinvolto, Paolo Braggino, ha avuto 2 anni e 4 mesi (la richiesta era di 2 anni e 8 mesi), mentre il terzo, Paolo Bertacchini - l'unico che aveva rinunciato al rito abbreviato - è stato rinviato a giudizio.

Nell'incidente morirono Chiara Varani, di Monasterolo del Castello, e Patrizia Paninforni, di San Giovanni Bianco. Le ragazze viaggiavano in seconda corsia su una Ford Ka. Chiara era alla guida, Patrizia sul sedile posteriore. Sul lato passeggero c'era una terza ragazza, Nadia Zappella, di Vigano San Martino, unica superstite.

Erano circa le 3,30 della notte. Fra Dalmine e Bergamo, la loro auto era stata tamponata da una Fiat Punto guidata da Paolo Braggino, 41 anni, di Camisano Vicentino, risultato in stato di ebbrezza e forse in preda a un colpo di sonno. La Punto si era ribaltata. La Ka si era fermata a fari spenti in carreggiata.

Una Mercedes Ml, guidata dal cinquantenne bergamasco Paolo Bertacchini, aveva colpito in seconda battuta l'utilitaria delle studentesse. Nadia Zappella era riuscita a scendere e stava cercando di soccorrere le altre due ragazze insieme alla madre di Chiara Varani (che viaggiava con il compagno su un'auto poco più avanti e si era fermata).

Poco dopo però era sopraggiunta la Mercedes classe R di Massimo Carrera, che travolse l'utilitaria. In aula, nel corso delle udienze di fronte al Gup Bianca Maria Bianchi, si era disputata un'autentica battaglia di perizie, per stabilire se l'ex calciatore poteva o meno evitare il terribile impatto. Sì, lo poteva evitare, secondo il consulente del pm. No, per quello della difesa. Il giudice aveva quindi nominato un suo perito, l'ingegner Domenico Romaniello: secondo l'esperto la visibilità sarebbe stata sufficiente a consentire di vedere le auto ferme in carreggiata.

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