Le comunità parrocchiali in festa
In Cattedrale otto preti novelli

Un evento di grande gioia e speranza per la Chiesa di Bergamo. Questo pomeriggio alle 17, in Cattedrale, nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica, il vescovo Francesco Beschi ordinerà sacerdoti otto diaconi, di cui sette diocesani. La cerimonia su BergamoTv

Un evento di grande gioia e speranza per la Chiesa di Bergamo. Questo pomeriggio alle 17, in Cattedrale, nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica, il vescovo Francesco Beschi ordinerà sacerdoti otto diaconi, di cui sette diocesani (la cerimonia sarà trasmessa in diretta su BergamoTv).

Questi i loro nomi e le parrocchie di provenienza: don Dario Acquaroli di Lallio, don Luca Bertulessi di Osio Sopra, don Matia Cavagna di Osio Sotto, don Massimo Colombo di Vigano San Martino, don Luca Gambirasio di Villa d'Adda, don Stefano Lazzaroni di Cenate Sopra, don Luca Milesi di Parre e don Marco Mambretti di Besana in Brianza, dell'Operazione Mato Grosso, che sarà incardinato nel vicariato apostolico di Pucallpa in Perù. Un loro compagno, don Alessandro Biagio Muggianu di Dorgali, che ha frequentato il sesto anno di Teologia, sarà ordinato il 22 giugno nella parrocchia nativa dal vescovo di Nuoro.

Il rito delle ordinazioni sarà contrassegnato da momenti molto intensi. Il corteo - formato dal vescovo, dai sacerdoti concelebranti e dagli ordinandi - entrerà processionalmente in Cattedrale. Dopo le letture, il rito dell'ordinazione entrerà nel vivo. Il primo momento sarà la presentazione e l'elezione. Monsignor Pasquale Pezzoli, rettore del Seminario, chiamerà per nome gli ordinandi, i quali risponderanno «Eccomi!», segno della disponibilità ad accogliere il dono del sacerdozio. Poi si disporranno davanti al vescovo, a cui il rettore del Seminario chiederà la loro ordinazione.

Dopo l'omelia, gli ordinandi si disporranno nuovamente davanti al vescovo per le interrogazione sugli impegni a cui sono chiamati: volontà di esercitare per sempre il ministero sacerdotale, predicare la Parola di Dio, insegnare la fede cattolica, celebrare i Sacramenti, pregare assiduamente, consacrare la vita per la salvezza degli uomini.

Ogni ordinando si avvicinerà al vescovo, promettendo «filiale rispetto e obbedienza» a lui e ai successori. Seguirà un altro momento intenso. Gli ordinandi si prostreranno a terra, mentre l'assemblea intonerà le sempre suggestive Litanie dei Santi, segno della convocazione in preghiera della Chiesa di ogni tempo. Successivamente, durante l'antico canto del «Veni Creator», il vescovo imporrà le mani sul loro capo, segno della trasmissione dello Spirito, e poi reciterà la preghiera di ordinazione. Da questo momento saranno sacerdoti per sempre.

Il gesto verrà ripetuto dai sacerdoti concelebranti. I passi successivi saranno la vestizione degli abiti sacerdotali, cioè la stola presbiterale e la casula, e l'unzione delle mani con il sacro Crisma, per significare la particolare partecipazione al sacerdozio di Cristo, «l'unto dal Padre in Spirito Santo». Il vescovo metterà il calice con il vino e la patena con il pane nelle mani degli ordinati, segno della centralità dell'Eucaristia nella vita di ogni presbitero. Infine l'abbraccio di pace con il vescovo e i sacerdoti concelebranti. Domani celebreranno la loro prima Messa nelle parrocchie di provenienza.

Carmelo Epis

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