Nuova Gamec, avanti col progetto
Vertice sui Magazzini generali

Palafrizzoni spera di avere buone nuove, e soprattutto un progetto sul quale confrontarsi, a breve. Ubi Banca, dal canto suo, sta lavorando ancora agli ultimi dettagli del progetto della nuova Gamec.

Palafrizzoni spera di avere buone nuove, e soprattutto un progetto sul quale confrontarsi, a breve. Possibilmente già il prossimo mese. Perché i tempi stringono e la struttura del Comune non è proprio un mostro di celerità. Ubi Banca, dal canto suo, sta lavorando ancora agli ultimi dettagli del progetto della nuova Gamec (la Galleria d'arte moderna e contemporanea) ai Magazzini Generali di via Rovelli.

Venerdì 24 maggio le parti si sono incontrate per stabilire un percorso condiviso e avviare così l'iter del progetto. Il che sottende la disponibilità dell'istituto di credito a continuare nella partita, nonostante qualche perplessità sulla portata dell'operazione che negli ultimi mesi ha fatto capolino più di una volta nei corridoi di Ubi. Perplessità che riguardano soprattutto i margini sempre più stretti dell'operazione medesima: tali da rendere difficile l'accoglimento di eventuali richieste da parte di Palafrizzoni, per intenderci. Una novità a breve ci sarà, e riguarda il passaggio dell'operazione nuova Gamec in capo alla Fondazione Banca popolare di Bergamo, che ne curerà le diverse fasi. Fondazione che, recita testualmente il sito internet, è stata costituita nel 1991 «per promuovere la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, l'assistenza sociale e socio-sanitaria, le attività di beneficenza e la tutela dell'ambiente e della natura nell'ambito territoriale della regione Lombardia».

Tra gli interventi citati, il sostegno al Comitato per la chiesa dell'ospedale Giovanni XXIII, quelli alla diocesi per il recupero dell'abbazia Benedettina di San Paolo d'Argon, alla Fondazione Adriano Bernareggi, a Bergamo Scienza e all'Associazione Pro Universitate Bergomensi. Un soggetto particolarmente attivo nel mondo culturale,bergamasco e non, individuato come il più adatto a gestire questa complessa operazione. Che sta facendo parecchio discutere la città. Soprattutto per le conseguenze derivanti dallo spostamento della Gamec in via Rovelli. Spostamento che sostanzialmente fa venire meno l'unitarietà del polo per l'arte e la cultura che il Pgt individua nell'area tra la Carrara, l'attuale Gamec e ? soprattutto ? l'ex caserma Montelungo. Struttura che, sulla carta, avrebbe dovuto ospitare proprio i nuovi spazi per l'arte moderna e contemporanea. Ubi Banca ha invece messo a disposizione i suoi edifici di via Rovelli, che il Pgt destina a demolizione.

La proposta (elaborata dallo studio Traversi) prevede la conservazione dei magazzini, la loro ristrutturazione in un contesto di verde pubblico e la donazione parziale alla città. Perché parte resterebbe nella disponibilità dell'istituto di credito. Nel dettaglio, 5.655 metri quadri su tre piani (uno interrato) per la Gamec, più oltre 5.000 per Ubi, destinati a caffetteria, bookshop, alla collezione permanente della banca, al centro di formazione con auditorium e ad un ristorante con vista notevole sulla città. La sola operazione relativa alla parte della Gamec costa 4,5 milioni: in termini di spazi espositivi, vorrebbe dire 1.600 metri quadri per mostre temporanee contro i 975 dell'attuale sede di via San Tomaso. E ancora, 700 metri quadri per le collezioni permanenti a fronte degli attuali 155, più spazi adeguati per bookshop e auditorium in condivisione con Ubi. Una proposta che sta però facendo molto discutere, soprattutto nel centrosinistra: anche per questo Palafrizzoni preme sull'acceleratore e chiede ad Ubi un progetto sul quale confrontarsi in tempi brevi. E ogni ritardo in più fa crescere i dubbi sull'intervento.

Dino Nikpalj

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