Dal sexy-shop al Tribunale
Accertamenti sul corpo del reato

Il processo per violenza sessuale, maturata all'interno di una relazione extraconiugale, viaggiava verso la sentenza, ma c'erano ancora dubbi in merito al rapporto tra il racconto della presunta vittima e le lesioni refertate al pronto soccorso.

Il processo per violenza sessuale, che sarebbe maturata all'interno di una focosa relazione extraconiugale, stava viaggiando verso la sentenza, ma c'erano ancora dubbi in merito al rapporto tra il racconto della presunta vittima e le lesioni refertate al pronto soccorso.

I giudici, prima di emettere il verdetto, hanno allora deciso di visionare l'oggetto da sexy-shop che avrebbe provocato le ferite alla donna.
La storia è quella di due amanti che, per il pm, nel dicembre 2010 sarebbe tracimata nell'illecito. Sul banco degli imputati un sessantenne della Valbrembana accusato di violenza sessuale nei confronti della partner, una quarantaseienne residente in città. L'uomo deve rispondere anche di violenza privata, ingiurie, minacce e cessione di droga.

Il difensore mette in dubbio la versione della parte offesa. A cominciare da quella che il legale considera una discrasia tra il racconto e l'entità delle ferite riportate. Per questo i giudici hanno deciso di prendere visione del corpo del reato.

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