Il Brancaleone si può inaugurare
La vera star? La rana di Lataste

Il Comune di Caravaggio potrà finire di pagare il fontanile Brancaleone che quindi, a ormai due anni dal suo recupero, sarà finalmente inaugurato. Ma che tipo di flora e fauna si può ammirare qui? Sicuramente la rana di Lataste.

Il Comune di Caravaggio potrà finire di pagare il fontanile Brancaleone che quindi, a ormai due anni dal suo recupero, sarà finalmente inaugurato. È l'effetto del decreto «sblocca crediti» che ha permesso all'amministrazione comunale di liberarsi dei vincoli del patto di stabilità e pagare le sette aziende che avevano lavorato dentro la riserva naturale sita a nord dell'abitato, in località Gavazzola. Ora non le rimane che versare (il pagamento è previsto entro la fine di giugno) gli ultimi 150 mila euro ai due privati dai quali sono state acquistate alcune delle aree sui cui si estende il fontanile, che ha una superficie di circa 60 mila metri quadri.

Poi il Brancaleone, il cui recupero è costato in tutto un milione e 350 mila euro, potrà essere inaugurato. «Avevamo deciso di rinviare il taglio del nastro - spiega il sindaco Giuseppe Prevedini - per rispetto delle aziende che avevano lavorato nella riserva senza ricevere il dovuto». Il fatto che il Comune non riuscisse a pagare il recupero del Brancaleone suonava un po' come una beffa visto che Caravaggio aveva ottenuto dalla Regione un contributo a fondo perduto di ben 716 mila euro. Contributo che però era finito nelle casse comunali senza poter essere speso. Il Comune fino al 2011 era riuscito a pagare solo il 40% del 1 milione e 350 mila euro di debiti contratti. L'anno scorso, con non poche difficoltà, aveva saldato un ulteriore 20%.

Non sufficiente comunque per tenere a bada i suoi creditori: «Alcuni di loro - dice ancora Prevedini - avevano fatto scrivere dai loro legali minacciando che, se non fossero stati pagati a breve, avrebbero chiesto sulla cifra dovuta il conteggio anche gli interessi. Avevamo però proprio le mani legate». Fortunatamente, ad aprile, è stato varato dal Governo il decreto «sblocca crediti» che ha consentito i pagamenti e il Comune potrà saldare i suoi debiti. L'inaugurazione del fontanile, riconosciuto anche come sito di interesse comunitario, ora è prevista a settembre insieme all'inizio dell'anno scolastico. In questo modo le scolaresche potranno partecipare al taglio del nastro. Nel frattempo chi vuole farsi una idea della bellezza e della ricchezza naturalistica del Brancaleone può visitare il sito web dedicato: www.fontanilebrancaleone.it. Qui è visibile un ampia galleria di foto; e presto sarà anche un filmato commissionato dall'amministrazione comunale con un costo di circa 1.300 euro: «Ha una durata di 16 minuti - spiega l'assessore all'Ambiente Giacomo Canevisio -, che sono stati estrapolati da più di tre ore di riprese: permette di ammirare la flora e la fauna del Brancaleone in tutte le quattro stagioni dell'anno e in varie ore del giorno. Mi sembra sia il modo migliore per promuovere questa riserva naturale del cui recupero non possiamo che essere orgogliosi».

Ma che tipo di flora e fauna si può ammirare visitando il fontanile Brancaleone di Caravaggio? Per quanto riguarda la fauna la vera star della riserva naturale è la rana di Lataste, specie tipica della pianura padana dove risulta ormai presente in pochi esemplari. La presenza di questo piccolo anfibio è stata rilevata nella parte settentrionale della riserva. Molte altre sono poi le specie di animali che hanno trovato un habitat nella quiete della zona: tra i volatili l'airone cenerino che usa il Brancaleone come posatoio notturno, il germano reale, la gallinella d'acqua, il martin pescatore, la poiana e il barbagianni. Tra i rettili si segnalano la lucertola muraiola e la biscia dal collare. Dei mammiferi sono, invece, presenti la talpa europea, il pipistrello albolimbato e la volpe. Per quanto riguarda la flora non si segnalano, invece, specie rare. Molto varia comunque è la vegetazione presente che si può dividere in quattro zone: un'area boscata formata da alberi di farnia, pioppo nero, olmo, salice bianco, platano e robinia; qui è presente anche un sottobosco ritenuto particolarmente fitto e impenetrabile a causa dello sviluppo dei rovi; all'area boschiva si affianca un'area con vegetazione palustre a canneto e infine un'area a prato. L'accesso alla riserva naturale, proprio a maggiore tutela della sua flora e fauna, non è libero ma può avvenire solo dietro autorizzazione dell'ente gestore. Sono possibili anche visite guidate per gruppi non superiori alle trenta persone.

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