Donna ferita e dati rubati
Procacciatore condannato

Secondo l'accusa si sarebbe presentato due giorni dopo alla porta della donna che in un tamponamento aveva riportato un «colpo di frusta». Offriva assistenza assicurativa. Ma lei l'aveva denunciato per violazione della privacy. Condannato a due mesi.

Secondo l'accusa si sarebbe presentato due giorni dopo alla porta della donna che in un tamponamento aveva riportato un «colpo di frusta». «Signora, è lei che è rimasta ferita in un incidente?», aveva chiesto. «No», aveva cercato di sviarlo lei.

«È sicura?» aveva insistito lui. Al che la donna, indispettita e sospettosa, s'era recata all'ospedale di Alzano a presentare una segnalazione per violazione della privacy.

S'era così messo in moto il meccanismo che martedì ha portato alla condanna di un procacciatore d'affari che all'epoca lavorava per un'agenzia di assistenza infortunistica per i sinistri stradali in via Pascoli a Bergamo, in pratica quelle che - in cambio di una percentuale - si preoccupano di riscuotere gli indennizzi assicurativi per conto delle vittime.

F. N., 45 anni, di Gandino, in abbreviato, davanti al gup Bianca Maria Bianchi, ha rimediato due mesi e 20 giorni con pena sospesa per rivelazione di notizie d'ufficio che dovevano rimanere segrete. L'uomo avrebbe agito in concorso con qualche pubblico ufficiale mai identificato.

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