Un ticket per la Val d'Astino?
Consensi alla provocazione

La valle di Astino a pagamento? La butta lì Donatella Venier, segretario della delegazione Fai di Bergamo. In mente ha il bosco di San Francesco ad Assisi, dove la visita costa dieci euro e nessuno - trattandosi di una donazione - batte ciglio o quasi. Tu sei d'accordo?

La valle di Astino a pagamento? La butta lì Donatella Venier, segretario della delegazione Fai di Bergamo. In mente ha il bosco di San Francesco, proprietà dello stesso Fondo per l'ambiente italiano ad Assisi, dove la visita costa dieci euro e nessuno - trattandosi di una donazione - batte ciglio o quasi.

Tu sei d'accordo?

E sarà anche una provocazione, ma dalla platea arriva prima un «giusto» da parte di Friedel Elzi, presidente della società Val d'Astino cui è stato affidato il recupero dell'ex monastero, mentre in seconda battuta anche l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta si lascia andare a un eloquente «ha ragione».

Perché di fatto, il problema per il progetto legato a doppio filo all'Expo 2015, è sempre lo stesso: i soldi. E se la buona notizia - ribadita proprio ieri sera durante l'incontro organizzato dall'Ateneo di scienze, lettere e arti assieme allo stesso Fai e all'orto botanico Lorenzo Rota nell'ambito della rassegna Bergamo futuro – è che una parte dell'avanzo del bilancio 2012 del Comune di Bergamo, circa 150-200 mila euro, sarà destinato alla comunicazione dei progetti legati all'esposizione universale e alle iniziative turistico-ricettive, il panorama resta quello delineato dallo stesso Elzi: «Dobbiamo giocoforza andare avanti per piccoli passi, con l'accortezza del buon padre di famiglia. Quando dalla Misericordia maggiore arrivano i fondi, noi procediamo con un ulteriore lotto. Entro il 2015 in ogni caso sarà completata la parte esterna».

Solo questione di soldi? «Assolutamente no – dice senza mezzi termini Maria Mencaroni Zoppetti, presidente dell'Ateneo durante l'introduzione della serata che si è svolta nell'ex sala consigliare - senza idee le risorse finanziare non servono a nulla. Noi battiamo il chiodo da oltre un anno su certe questioni senza però ottenere risposte soddisfacenti». Della serie: chi si va carico di coordinare i vari progetti in vista dell'Expo? Quando si investirà in una seria campagna informativa? E cosa bolle in pentola oltre ad Astino?

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