Freni surriscaldati sul Bg-Milano
I pendolari finiscono affumicati

Momenti di tensione e paura giovedì mattina sul treno diretto da Bergamo a Milano Porta Garibaldi. I pendolari, bloccati sulle carrozze, sono finiti letteralmente affumicati per il surriscaldamento dei freni. E mercoledì sera porte interne ed esterne bloccate.

Momenti di tensione e paura giovedì mattina sul treno diretto da Bergamo a Milano Porta Garibaldi. I pendolari, bloccati sulle carrozze, sono finiti letteralmente affumicati per il surriscaldamento dei freni. E mercoledì sera porte interne ed esterne bloccate.

I disagi insomma sembrano non finire mai: ecco quello che è successo nel racconto di due nostri affezionati lettori.

Giovedì i pendolari affumicati
«Cara redazione de L'Eco di Bergamo,
non è una novità che i pendolari della tratta Milano-Bergamo via Treviglio debbano ogni giorno sopportare i più svariati disservizi (in primis ritardi e condizioni di viaggio indecenti) forniti dal gestore dei mezzi.

Oggi (giovedì 13 giugno) sul treno delle ore 7.16 per Milano Porta Garibaldi, approssimativamente alle ore 8.00, nei pressi della stazione di Milano Lambrate, è avvenuto qualcosa di veramente inaccettabile.

I pendolari sono rimasti chiusi all'interno delle carrozze sature del fumo proveniente dai freni surriscaldati dei vagoni antecedenti. Questo è un problema annunciato da tempo, dalla puzza di freni che accompagna sempre il rallentamento del treno, problema che si verifica (da quanto ricordi) da parecchi mesi.

Ritengo intollerabile che questi problemi vengano trascurati, così come è intollerabile che la salute degli utenti sia praticamente trascurata. Ignoro chi sia responsabile dell'accaduto, ma trovo che sia stato un comportamento criminale lasciare che ciò avvenisse.

Vi prego di non ignorare questa email, molte persone oltre al sottoscritto si trovano in questa situazione».
Un lettore


Restano bloccate le porte, interne ed esterne
«Stasera (mercoledì 12 giugno) l'ultima carrozza del treno 2633 delle 19.19 da Milano Lambrate a Bergamo, affollato come al solito, era inaccessibile: fuori uso sia le porte esterne (inutilizzabili quindi per salire sul treno), sia la porta interna di collegamento con la carrozza adiacente (impossibile quindi raggiungere la carrozza per trovare un posto a sedere).

Risultato: gente in piedi nei mezzanini e nei corridoi. Aria irrespirabile e caldo
torrido: niente aria condizionata. Solo microfinestrini per assicurare la sopravvivenza.

Ogni anno speriamo che sia la volta buona, che qualcuno si ricordi di noi e che le cronache di viaggi allucinanti come quello di stasera diventino un lontano ricordo. C'è speranza?
Cordiali saluti»
Daniela Ubiali

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