Con L'Eco Lab sotto l'ombrellone
per ripensare la città del domani

Per l'estate L'Eco Lab cala il poker. Quattro idee di città, una sola città. Aspettando l'ultimo modulo dedicato al sociale, che prenderà il via a settembre, i prossimi mesi saranno dedicati a (ri)approfondire quanto emerso nei primi quattro passaggi.

Per l'estate L'Eco Lab cala il poker. Quattro idee di città, una sola città. Aspettando l'ultimo modulo dedicato al sociale, che prenderà il via a settembre, i prossimi mesi saranno dedicati a (ri)approfondire quanto emerso nei primi quattro passaggi della nostra iniziativa.

Da lunedì 1° luglio sul blog de L'Eco Lab (accessibile dal sito www.ecodibergamo.it ) si potrà discutere su mobilità, urbanistica, ambiente e città bella. Ovvero il percorso seguito da ottobre fino ad un paio di settimane fa. Sotto l'ombrellone o in cima ai monti, «E... state con l'Eco Lab» sarà un'occasione per rivedere tutti i temi in ottica complessiva.

Perché la città del 2025 (e oltre) che stiamo provando ad immaginare insieme non è fatta a compartimenti stagni, ma è capace di dialogare. Necessariamente, considerando che la mobilità è legata a doppio filo all'urbanistica e all'ambiente, e tutte insieme contribuiscono a fare bella della città. O almeno dovrebbero

In questo percorso sono stati coinvolti tutti i mezzi del gruppo Sesaab: dal giornale che ha lanciato i temi da approfondire, fino alla radio e a Bergamo Tv, che ha ospitato le serate di presentazione dei risultati. Ma assolutamente centrale è stato il web, luogo di confronto virtuale, e non.

Fondamentale è stato l'apporto dei ragazzi dell'Università di Bergamo, via via sempre più capaci di interessanti contributi che hanno animato la piazza virtuale del blog de L'Eco Lab, dove sono stati oggetto di confronto e discussione.

E qui entra in ballo un importante compagno di viaggio, Ipsos: l'istituto guidato da Nando Pagnoncelli (protagonista di diverse provocazioni sui vari temi) ha coordinato la discussione sul forum, che ha portato alla definizione di 5-6 priorità per ognuno dei temi trattati. Ora in questi mesi estivi tutti sono chiamati a dire la loro e a fornire nuovi contributi: una sorta di ripasso in vista della ripresa a settembre e del rush finale.

Nessun volo pindarico, ma proposte concrete, per risolvere problemi di stretta attualità: questa la caratteristica de L'Eco Lab. Non a caso, confrontandosi sulla mobilità è emersa la richiesta di una fermata del treno a servizio del nuovo ospedale alla Trucca.

E ancora, un'ulteriore estensione del servizio di bici a noleggio, l'utilizzo metropolitano della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo-Seriate fino ad Albano Sant'Alessandro. Ma anche adeguati servizi di infomobilità, ovvero pannelli per indirizzare gli automobilisti laddove vi sia parcheggio e un polo logistico per lo scambio merci onde evitare un eccessivo afflusso di mezzi pesanti in centro. E come dimenticarsi di Città Alta? Ecco, la soluzione proposta dai lettori è all'insegna del pragmatismo de L'Eco Lab: niente opere faraoniche, ma un potenziamento degli autobus.

Particolarmente impegnativo si è rivelato il modulo sulla città che cambia, ovvero il destino di alcuni grandi contenitori storici in disuso. Il caso principe è quello dei Riuniti, vuoti dopo il trasloco al nuovo ospedale: la richiesta è spazi di natura pubblica, dall'università a spazi per arte e cultura, compresa la nuova sede della Gamec.

Ma sul piatto c'è anche la Montelungo: per l'ex caserma manca un'indicazione forte, stante le difficoltà del momento, ma c'è chi ipotizza una sua parziale demolizione per trasformarla in area verde a collegare i parchi Marenzi e Suardi.

La proposta più provocatoria è comunque quella emersa per Porta Sud: il nuovo stadio. In generale è però emersa la necessità di una visione a lungo termine sulla città e sui progetti-chiave, che devono essere condivisi e partecipati. E esaminati in un'ottica più ampia di quella del capoluogo, il che riporta al centro il tema della Grande Bergamo.

Per quanto riguarda la città verde, le richieste sono quelle di massicci investimenti sui parchi (da ripensare nelle funzioni e anche negli orari), di una promozione di comportamenti sostenibili con tanto di premi e sanzioni che riguardi anche la gestione del ciclo dei rifiuti.

Ma anche l'economia del futuro deve essere green, promuovendo quelle realtà con progetti ecosostenibili e investendo massicciamente su trasporto pubblico, percorsi ciclopedonali, turismo, Expo e ambiente. Tutto in un'ottica verde.

La bellezza ci salverà? La speranza è quella. Nell'attesa il quarto e (per ora) ultimo modulo ha riservato diverse proposte operative su arte, cultura e turismo. Per esempio un marchio che valorizzi tutte queste ricchezze, insieme al potenziamento dei percorsi culturali e alla valorizzazione di una città da sempre con due anime: fisiche e concettuali.

Tutto anche in vista del traguardo del 2019, quello della Capitale europea della cultura che vede Bergamo in corsa. Un obiettivo che per essere raggiunto necessità soprattutto di una nuova consapevolezza di quello che siamo ed abbiamo. Ed è questa la vera sfida che attende i bergamaschi.

Dino Nikpalj

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