Piano faunistico sotto tiro
E in Provincia la scelta slitta

Ore di seduta, consulti, pause e strane alleanze incrociate, per poi decidere che il piatto forte va rinviato. A mercoledì 3 luglio. Il pomeriggio di fuoco, in Via Tasso, parte anche prima della seduta del Consiglio che dovrebbe approvare il sospirato e discusso piano faunistico venatorio.

Ore di seduta, consulti, pause e strane alleanze incrociate, per poi decidere che il piatto forte va rinviato. A mercoledì 3 luglio, per la precisione. Il pomeriggio di fuoco, in Via Tasso, parte anche prima della seduta del Consiglio che dovrebbe, tra le altre cose, approvare il sospirato e discusso piano faunistico venatorio.

Fuori dalla sede dell'ente c'è un gruppo di cacciatori che protesta, a tutti i consiglieri è stata fatta pervenire una lettera delle doppiette che chiede di sostenere eventuali emendamenti, e in casa Lega la riunione tra il presidente Ettore Pirovano, l'assessore Alessandro Cottini e i consiglieri (presente pure il neo segretario provinciale Daniele Belotti) non ammorbidisce alcune posizioni critiche già emerse nelle scorse settimane: i lumbard presenteranno in aula 14 emendamenti al piano della «loro» Giunta, firmati anche dal capogruppo del Pdl Giuseppe Bettera.

Insomma, gli ingredienti per un pomeriggio denso ci sono tutti. E infatti. Parte l'assessore Cottini, ribadendo che nella stesura si è «lavorato a tutela dei cacciatori», e chiedendo, diciamo così, di puntare al bersaglio grosso, lasciando perdere il resto: «La trasformazione dell'Atc Prealpino in zona Alpi è un mutamento profondo, richiesto e favorevole al mondo venatorio: si risparmiano ottomila ettari di territorio cacciabile e 300 capanni. Ma - avverte - non dobbiamo darlo per scontato: è una scelta che andrà giustificata anche davanti al giudice. Pensiamo a questo, e non aggiungiamo altre criticità al piano».

Il riferimento è al Tar di Brescia, che il 17 luglio aspetta un piano approvato e ottemperante alle sentenze precedenti, in una vicenda giudiziaria che si trascina ormai da anni. «È necessario, anche per questo, non intaccare nel documento gli elementi di equilibrio ambientale e tutela della fauna selvatica», aggiunge l'assessore.

Ma di emendamenti ne arrivano, eccome: 63 in tutto. Molti però sono su temi tra loro analoghi, così scatta la pausa (oltre un'ora) per fare una selezione e chiedere il parere dei tecnici. Che arriva a mo' di mannaia: dei 16 emendamenti sottoposti alla verifica, solo tre sono ammissibili. Dopo la verifica sui cavilli tecnici, si arriva quindi alla votazione: a maggioranza passa il rinvio a mercoledì mattina alle 9.

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