Edilizia addio, ora fa il contadino
«Una vita nuova e meravigliosa»

Dalle betoniere ai maialini vietnamiti, dai marciapiedi alle caprette. Dal work in progress infinito dei cantieri edili alla vita agreste decisamente più soft, dove a dettare tempi e consegne non ci sono committenti frettolosi, ma l'armonia della natura.

Dalle betoniere ai maialini vietnamiti, dai marciapiedi alle caprette. Dal work in progress infinito dei cantieri edili alla vita agreste decisamente più soft, dove a dettare tempi e consegne non ci sono committenti frettolosi, ma l'armonia della natura.

E questa volta la crisi, che sta soffocando migliaia di aziende, ci ha regalato un'emozione diversa. Perché la storia di Gigi Filippi, 48 anni, imprenditore edile di Costa Volpino è da favola.

Da 3 mesi ha chiuso nell'armadietto tuta da lavoro e scarpe antinfortunistiche per impugnare rastrello, falce e bastone da montagna. «Mi serve per portare le capre e le pecore al pascolo – dice sorridendo –. Poi le affido ai miei compagni inseparabili, Billy e Lilly, due cani pastori».

Finite le scuole medie Gigi ha cominciato a lavorare nell'impresa di famiglia insieme a papà Benedetto, che aveva la passione per la campagna. Nel terreno che usavano come deposito mezzi e materiali, in via Nazionale a due passi dalla ciclabile e dal parco del fiume Oglio, c'era anche un piccolo pollaio con qualche gallina e un paio di pecore.

Accanto a lui c'è la moglie Rosangela, i due figli Renato e Lorenzo che lavoravano nell'azienda di famiglia e ora aiutano il papà in campagna.

Tutta la storia su L'Eco di Bergamo del 15 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA