Alimentare la fiducia nel futuro
All'ospedale c'è la Scuola estiva

E' stato presentato all'Ospedale Papa Giovanni XXIII il progetto «Scuola estiva in ospedale», nato con l'intento di permettere ai bambini e ai ragazzi ricoverati di proseguire il percorso scolastico anche durante il periodo estivo.

E' stato presentato al «Papa Giovanni» il progetto «Scuola estiva in ospedale», nato con l'intento di permettere ai bambini e ai ragazzi ricoverati di proseguire il percorso scolastico anche durante il periodo estivo, per consolidare le competenze in specifiche discipline e alimentare la fiducia in se stessi e nel futuro, sentimento messo a dura prova dalla malattia e dalla permanenza in ospedale.

Nell'azienda ospedaliera di Bergamo è già attiva da anni la «Scuola in ospedale», che durante il normale anno scolastico garantisce il diritto allo studio ai piccoli pazienti ricoverati grazie al lavoro dei docenti dell'istituto comprensivo «Francesco Nullo» e dell'istituto superiore «Mariagrazia Mamoli», che seguono rispettivamente i ragazzi della scuola dell'infanzia e primaria e quelli delle scuole secondarie.

L'attività estiva è iniziata lo scorso 1° luglio in via sperimentale nei reparti di Pediatria, Gastroenterologia pediatrica e Chirurgia pediatrica e coinvolge in particolare i piccoli pazienti costretti a degenze medio-lunghe.

Fra gli obiettivi del programma, quello di sostenere le abilità cognitive dei ragazzi con disabilità e/o difficoltà di apprendimento e alimentare l'autostima attraverso lezioni di recupero dei debiti formativi, assistenza nello svolgimento dei compiti delle vacanze, allenamenti didattici in vista della classe successiva, laboratori di fotografia, inglese, cineforum, scienza e letteratura.

Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo ed è stato ideato e sostenuto dall'Associazione con Giulia, onlus nata con l'intento di dar forma ai progetti che Giulia Gabrieli, scomparsa prematuramente a soli 14 anni, aveva nel cuore.

Tra questi anche quello di trovare nuovi modi per coinvolgere i bambini che stanno attraversando le difficoltà e le sofferenze della malattia e dare loro la possibilità di respirare un po' di normalità, anche attraverso l'attività scolastica.

«La possibilità di proseguire il percorso scolastico in modo proficuo e lineare assume una valenza terapeutica in un momento di grande fragilità dei ragazzi, affiancandosi a tutte le altre azioni di cura che mettiamo in atto per migliorare il benessere psicofisico dei nostri pazienti – ha commentato Carlo Nicora , direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII -. L'attività scolastica in ospedale costituisce infatti un elemento fondamentale per il pieno sviluppo della personalità dei ragazzi, in un momento difficile, nel quale il mantenimento della stima di sé e delle proprie aspettative sul futuro acquista un valore imprescindibile. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di proseguire l'attività didattica anche nel periodo estivo, dando continuità all'attività della Scuola in ospedale».

Le attività vengono svolte tutti i pomeriggi di luglio e agosto da 40 insegnanti di ruolo delle principali scuole bergamasche che, a titolo volontario, hanno scelto di mettere a disposizione il loro tempo per contribuire alla formazione dei piccoli pazienti.

Gli insegnanti coinvolti hanno seguito un apposito corso di formazione, durante il quale particolare enfasi è stata data all'utilizzo di applicazioni e specifici programmi per le singole discipline, al vissuto della malattia da parte del minore, al coordinamento con gli insegnanti della Scuola in ospedale nonché con le scuole di appartenenza e gli operatori sanitari, con l'obiettivo di agevolare i docenti nella necessità di dover conciliare il percorso didattico con le esigenze mediche dello studente, il suo stato psico-fisico e le dinamiche familiari.

Ai corsi hanno partecipato, tra gli altri, anche Ivo Lizzola, professore di pedagogia sociale all'Università degli Studi di Bergamo, e Pier Cesare Rivoltella, direttore del Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media, all'Informazione ed alla Tecnologia dell'Università Cattolica di Milano, che sta monitorando il lavoro con l'intento di valutare e validare un'iniziativa unica nel suo genere anche da un punto di vista scientifico per dare sostanza e replicabilità al progetto anche in altre realtà ospedaliere.

Ma nell'estate del «Papa Giovanni» non c'è solo la scuola, ma anche tante attività ludiche e ricreative, pensate per rallegrare il periodo trascorso in corsia. Non sono infatti previste vacanze per gli instancabili volontari di Abio e Amici della Pediatria , due tra le associazioni attive nei reparti di Pediatria, Gastroenterologia pediatrica e Chirurgia pediatrica del Papa Giovanni, che continueranno nel loro insostituibile impegno di regalare un sorriso ai pazienti più piccoli anche nei momenti più difficili.

In particolare l'Associazione Amici della Pediatria sta portando «La magia in corsia», declinazione estiva del più ampio progetto “Mettiamoci in gioco”. Per 11 settimane sono in programma 11 laboratori espressivi, manipolativi, creativi e di gioco per dare nuova forma a materiali come la plastica, la carta, la stoffa, legno e cartone e regalare attimi di magia ai bambini ricoverati e ai loro famigliari.

Hanno partecipato alla conferenza stampa Antonio e Sara Gabrieli e Giovanna De Ponti, rappresentanti dell'Associazione conGiulia Onlus, Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Giovanna Gargantini, dirigente scolastico dell'Istituto Mamoli, Miriam Scafati, responsabile del plesso ospedaliero per l'Istituto Comprensivo “Francesco Nullo”, Milena Lazzaroni, presidente dell'Associazione Amici della Pediatria, e Laura Magnetti, presidente dell'Associazione Bambino in Ospedale.

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