Osio Sotto, chiusa clinica dentale
La Gdf: truffate Asl e Regione

Avrebbero approfittato delle impegnative dei medici di base, presentate da persone che chiedevano un preventivo e poi non eseguivano l'intervento, per farsi rimborsare prestazioni mai eseguite. La Gdf di Treviglio ha chiuso una clinica dentale di Osio Sotto.

Avrebbero approfittato delle impegnative dei medici di base, presentate da persone che chiedevano un preventivo e poi non eseguivano l'intervento, per farsi rimborsare prestazioni mai eseguite. La Gdf di Treviglio ha chiuso una clinica dentale di Osio Sotto.

Si tratta della «Implantologia e protesi Srl» che, secondo le accuse, avrebbe proposto ai pazienti anche prestazioni odontoiatriche eccessive ed inutili, tutto per ottenere indebiti rimborsi dalla Regione.

La Guardia di Finanza di Bergamo è entrata in azione nell'ambito dell'attività a tutela della spesa pubblica nazionale e regionale. Nei guai sono finiti: la rappresentante legale della clinica, una romena di 49 anni residente a Verdellino; il suo convivente, 55 anni originario di Reggio Calabria, che era già noto per un episodio simile scoperto sempre in Bergamasca.

Risulterebbe invece estraneo ai fatti il direttore sanitario della clinica. Per ora l'importo accertato della truffa è di 12 mila euro, per prestazioni mai eseguite, ma gli accertamenti proseguono.

Su ordine del giudice del Tribunale di Bergamo, Alberto Viti, i finanzieri hanno bloccato i conti della società e degli indagati e provveduto ad apporre i sigilli alla clinica, al fine di impedire la reiterazione del reato.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo – sostituto procuratore Fabrizio Gaverini - hanno consentito di denunciare entrambi  per il reato di truffa aggravata ai danni della Regione.

Sarà imputata alla società, che annualmente riceve un rimborso dall'Asl di oltre 170.000 euro, la responsabilità amministrativa degli enti di cui al D. Lvo 231/2001.

L'attività investigativa, che sinora ha riguardato circa il 10% dei pazienti seguiti in regime di Servizio sanitario regionale, proseguirà con lo scopo di quantificare l'importo complessivo della truffa.

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