«Compi illeciti, non vai a caccia»
Ma il Tar boccia il regolamento

Costringere i cacciatori che si macchiavano di illeciti gravi a un immediato periodo senza fucile. Era questo l'obiettivo del regolamento introdotto dalla Provincia(dopo un confronto con i cacciatori). Ma il Tar di Brescia l'ha dichiarato illegittimo, annullandolo.

Costringere i cacciatori che si macchiavano di illeciti gravi a un immediato periodo «in panchina», introducendo così un efficace e rapido deterrente alle infrazioni più dannose per la fauna selvatica.

Era questo l'obiettivo del regolamento in materia di caccia approvato nel 2010 dalla Provincia di Bergamo (dopo un confronto con i cacciatori), ed entrato in vigore il 1° novembre di quell'anno. Regolamento che però mercoledì il Tar di Brescia ha dichiarato illegittimo, annullandolo.

Le tre sentenze, praticamente fotocopia, sono arrivate sui ricorsi di altrettanti cacciatori sanzionati, uno per un errore nell'indicare sul tesserino l'abbattimento di una lepre, gli altri due con accuse ben più pesanti legate all'uso di mezzi illeciti nella cattura degli animali.

Per loro, oltre alla contestazione dei reati o alla sanzione amministrativa, a seconda dei casi, era scattato anche il provvedimento «accessorio» della Provincia, con la sospensione per un certo periodo (rispettivamente novanta giorni e due e tre anni) del tesserino, e quindi della possibilità di andare a caccia.

È su quest'ultimo punto che i tre si erano rivolti, con diversi ricorsi, al Tar, che ora si è pronunciato stabilendo che la Provincia non aveva in sostanza facoltà di introdurre, con il regolamento di cui sopra, nuove sanzioni che tra l'altro vanno di fatto ad anticipare l'eventuale accertamento di responsabilità penali.

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