Bar chiuso alle piscine
La protesta dei genitori

Da sabato sera le piscine Italcementi sono senza bar e pizzeria: «Il Seguito... Stile Libero» è costretto ad abbandonarne la gestione. Il fatto è il risultato di un anno di turbolenti rapporti tra i ristoratori e Bergamo Infrastrutture Spa.

Da sabato sera le piscine Italcementi sono senza bar e pizzeria: «Il Seguito... Stile Libero» è costretto ad abbandonarne la gestione. Il fatto è il risultato di un anno di turbolenti rapporti tra i ristoratori e Bergamo Infrastrutture Spa, la società che gestisce le piscine per conto del Comune.

Tutto ha avuto inizio con il bando pubblico che nel luglio 2012 ha visto vincitori proprio gli attuali gestori, ma sin da subito si sono riscontrati i primi contrasti: «Non hanno rispettato i patti» dichiara Nicola Belotti, titolare dell'attività, accusando la società concessionaria: «A solo un anno dall'assegnazione del nostro incarico, hanno aperto un nuovo bando che ha visto presentarsi nuovi interessati. Ora ci buttano fuori, dopo mesi che si negano al telefono mandando avanti gli avvocati».

«Noi siamo una Spa sottoposta a diritto pubblico - ribatte Roberto Giazzi, amministratore delegato di Bergamo Infrastrutture - e abbiamo agito regolarmente oltreché pubblicamente. «Il Seguito... Stile Libero» ha sì vinto il bando 2012, ma non aveva le garanzie richieste dallo stesso, tra le quali era espressamente citata una fideiussione bancaria».

«Gli è stato concesso del tempo perché potesse soddisfare i requisiti, e anche una deroga alla scadenza, inizialmente fissata per il 31 dicembre 2012, ma non sono comunque riusciti ad ottenere quanto richiesto. Così si è proceduto, come previsto dalla legge, a una nuova assegnazione della gestione del bar e della pizzeria tramite trattativa negoziata che ha portato a concedere l'attività alla società di Rosita Poli, del bar Statuto».

Lo sfogo dei gestori sfrattati finisce presto su Facebook, dove Nicola Belotti e Daniela Curnis esprimono la loro frustrazione con un amareggiato messaggio di saluto rivolto ad amici e clienti. Le lamentele per la chiusura forzata dei locali arrivano anche da alcuni clienti che, in una lettera inviata alla redazione de «L'Eco», protestano chiedendosi da dove potranno guardare ora i loro figli durante le lezioni e gli allenamenti.

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