Zara morì nell'auto al sole
L'Enpa chiede il processo

L'Enpa, l'ente nazionale protezione animali, ha presentato alla procura di Bergamo una denuncia-querela nei confronti del proprietario di Zara, il labrador morto il 13 giugno scorso dopo essere stato dimenticato in via San Tomaso chiuso in auto, sotto il sole, con i finestrini alzati.

L'Enpa, l'ente nazionale protezione animali, ha presentato alla procura di Bergamo una denuncia-querela nei confronti del proprietario di Zara, il labrador morto il 13 giugno scorso dopo essere stato dimenticato in via San Tomaso chiuso in auto, sotto il sole, con i finestrini alzati.

«Ci sentiamo a tutti gli effetti l'avvocato del cane per questo ne difendiamo i diritti. E se arriveremo a processo, ci costituiremo parte civile per ottenere un risarcimento».

Il legale dell'Enpa di Roma, l'avvocato Claudia Ricci, spiega i termini dell'azione legale avviata a seguito della denuncia sporta della polizia locale nei confronti del padrone. «I reati disciplinati dagli articoli 544 bis e ter del codice penale, cioè uccisione e maltrattamenti di animali, a cui si aggiunge anche l'articolo 727, sono procedibili d'ufficio e così è stato fatto dall'autorità che era accorsa sul posto. A metà agosto, abbiamo presentato una denuncia-querela, o tecnicamente una memoria, che raccoglie tutte le norme e i precedenti pronunciamenti della giurisprudenza che qualificano come reato il comportamento tenuto dal proprietario del cane».

L'obiettivo dell'ente «non vuole essere assolutamente persecutorio nei confronti del padrone del labrador – aggiunge l'avvocato – che avrà sofferto molto per questa distrazione. Tuttavia non poteva non sapere che con la sua condotta avrebbero messo in pericolo l'incolumità del labrador».

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