Belotti: Stancheris, stai al Sud
Lei risponde. E il Pd s'inquieta

La bella e la bestia, potrebbe intitolarsi lo scontro politico dell'ultima ora. Lei è Michela Stancheris, la biondina plurititolata che il governatore della Sicilia Crocetta ha lanciato come candidata a sindaco di Bergamo. Lui è Daniele Belotti, «animale elettorale».

La bella e la bestia, potrebbe intitolarsi lo scontro politico dell'ultima ora. Lei è Michela Stancheris, la biondina plurititolata che il maldestro governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha lanciato come candidata a sindaco di Bergamo. Lui è Daniele Belotti, l'«animale elettorale» per eccellenza, nel senso che non ne lascia cadere una e dove può ci mette lo zampino.

Questa volta l'artiglio graffia su un assist servito su un piatto d'argento. Il centrosinistra «pesca» in Trinacria per la corsa a Palafrizzoni? Al segretario provinciale della Lega non pare vero e spara la bordata, tra immagini vampiresche, citazioni dialettali e i soliti cliché lumbard.

«Ma i bergamaschi dovrebbero avere un sindaco paracadutato da Palermo che fa l'assessore in una regione che vive nell'assistenzialismo più squallido, succhiando soldi e sangue proprio ai lombardi?», si chiede Belotti, con tanto di dedica finale: «Cara Stancheris, sarai pure bergamasca, ma resta a Palermo che l'è mei...Certo che il Pd è messo proprio male».

La trentunenne - originaria del quartiere cittadino di Redona, dopo un'esperienza all'Europarlamento, portavoce di Crocetta in campagna elettorale e ora nella sua Giunta con la delega al Turismo -, a distanza, risponde per le rime: «Certamente io potrei anche restare in Sicilia per proseguire il mio lavoro e portare a compimento le riforme che un partito come la Lega non è riuscita ad affrontare durante gli anni in cui ha governato l'Italia, alleata con quel centrodestra che ha lasciato la Sicilia sull'orlo del baratro, ma è altrettanto certo che Bergamo non merita una classe dirigente ed esponenti politici come Belotti, che masticano bene il dialetto, ma hanno poco feeling con il rispetto che si deve al dibattito altrui».

Le parole che seguono, però, lasciano intuire che Stancheris abbia preso piuttosto sul serio l'«investitura» crocettiana. «Non mi risulta - prosegue - che l'opinione di Belotti possa influenzare la decisione sul candidato sindaco che ci condurrà alla vittoria elettorale per dare a Bergamo il cambiamento di cui ha estremo bisogno. Mi sento una risorsa e mai rappresenterò un elemento di divisione; per questo mi aspetto che il centrosinistra prosegua in un percorso inclusivo in grado di mettere insieme le migliori esperienze e le persone più competenti per individuare il candidato migliore e vincere la prossima competizione elettorale».

Dichiarazioni che però inquietano lo stesso centrosinistra, e in particolare il Pd, che non gradisce particolarmente l'invasione di campo da parte di un giocatore imprevisto. «Qui siamo alla follia», è il commento che qualche democratico si è lasciato sfuggire all'annuncio di Crocetta, che sabato scorso a Bergamo ha sganciato la sua bombetta. E la campagna elettorale - ufficialmente - non è ancora iniziata.

Be. Ra.

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