Picchiata dal figlio tossicodipendente
Mamma 67enne lo fa arrestare

Voleva soldi e per questo non ha esitato a picchiare sua madre, prendendola a calci e pugni, fino all'arrivo dei carabinieri, che lo hanno arrestato. Maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione sono le accuse rivolte a M. A., 38 anni, tossicodipendente.

Voleva soldi e per questo non ha esitato a picchiare sua madre, prendendola a calci e pugni, fino all'arrivo dei carabinieri, che lo hanno arrestato. Maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione sono le accuse rivolte a M. A., 38 anni, tossicodipendente, che adesso si trova in una cella del carcere di via Gleno, in attesa dell'interrogatorio di convalida dell'arresto da parte del giudice per le indagini preliminari.

I fatti risalgono a giovedì sera, quando al 112 è arrivata una telefonata di una donna, vedova, 67 anni, residente in un appartamento nella parte bassa di via Moroni. Era disperata, chiedeva l'aiuto dei carabinieri perché suo figlio, che abita con lei, era in stato di alterazione e la stava malmenando.

Lui voleva del denaro, lei non glielo dava e non voleva cedere, perché si diceva sicura che l'avrebbe speso per comprare droga. La centrale operativa dell'Arma ha inviato d'urgenza sul posto una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Bergamo.

All'arrivo dei carabinieri, la madre è corsa loro incontro. Ricostruito l'accaduto, i militari hanno arrestato il trentottenne e, su disposizione del magistrato di turno, lo hanno portato in carcere. Come successo altre volte in casi analoghi, pur vivendo un dramma interiore, la madre ha formalizzato una denuncia nei confronti del figlio.

Pesanti le accuse con cui è finito in carcere: maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Bergamo, il trentottenne nella giornata di giovedì avrebbe a più riprese preteso denaro dalla madre. Prima 20 euro, poi il telefono cellulare. Infine, la tessera bancomat. La donna si sarebbe rifiutata, scatenando l'ira, e poi la reazione violenta, del figlio.

Dopo l'intervento dei carabinieri, che hanno preso in consegna l'uomo per portarlo prima in caserma, per l'identificazione, e poi in carcere sui ordine del pm, la madre è stata accompagnata al pronto soccorso, dove è stata curata per le percosse subite. I medici l'hanno visitata, medicata e poi dimessa, con contusioni giudicate guaribili in sette giorni, salvo complicazioni. Il trentottenne, nelle prossime ore, sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari.

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