Tares, nuova interpretazione
La Lega torna all'attacco

È' dello scorso 9 settembre l'ultima circolare (Risoluzione 9/DF) che smentisce quella precedente del 9 agosto in merito alla possibilità di posticipare al 2014 l'ultima rata della Tares.

«Al Ministero dell'Economia non finiscono mai di stupire - dichiara Daniele Belotti, segretario provinciale di Bergamo della Lega Nord -. Dopo aver inventato la Tares, la tassa che, come tutte quelle che vengono calcolate sulla superfice catastale, colpisce unicamente il Nord visto che nelle regioni borboniche il catasto è ancora fermo al Regno delle Due Sicilie, ora si cimentano in contraddittorie interpretazioni sulla sua applicazione».
È' dello scorso 9 settembre l'ultima circolare (Risoluzione 9/DF) che smentisce quella precedente del 9 agosto in merito alla possibilità di posticipare al 2014 l'ultima rata della Tares.

Se, infatti, un mese fa il direttore della Direzione Legislazione Tributaria del Ministero dell'Economia, Paolo Puglisi, scriveva che il posticipo al 2014 «incontra il vincolo della riserva allo Stato della maggiorazione standard, il cui gettito deve essere in ogni caso assicurato all'erario entro l'anno in corso, anche al fine di pervenire ad un'esatta quantificazione dello stesso e di poter, quindi, determinare le dotazioni del fondo di solidarietà comunale, del fondo perequativo e i trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Sicilia e della Regione Sardegna»; ora, invece, il direttore generale delle Finanze, Fabrizia La pecorella, corregge il tiro affermando che «la maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato riservata allo Stato va versata in unica soluzione unitamente all'ultima rata del tributo e il versamento dovrà essere necessariamente effettuato entro il giorno 16 dicembre», lasciando però al Comune la possibilità di posticipare al 2014 della scadenza per il pagamento delle rate della Tares, ma non per la parte destinata allo Stato.

«Ma ecco la sorpesa - sottolinea Belotti -: nella nuova circolare non si fa più riferimento ai fondi da destinare ai comuni della Sicilia e della Sardegna, ma unicamente a quelli del Friuli Venezia Giulia, della Val d'Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano. Guarda caso, tutto questo dopo la protesta della Lega. Non si capisce se è un gioco a nascondino o se effettivamente a Roma si sono accorti che al Nord la corda si sta rompendo. A questo punto, comunque, visto che la quota della Tares destinata allo Stato non serve più a coprire i disavanzi dei comuni spreconi di Sicilia e Sardegna, ma va a finire nelle regioni alpine a Statuto Speciale, realtà, come le nostre, virtuose, chiederemo attraverso i nostri parlamentari l'eliminazione della quota statale, affinchè venga definitavemente scomputata dall'importo dell'ultima rata».

«A tal riguardo - continua il segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo - continueremo l'azione di restitenza fiscale da parte dei nostri sindaci che hanno deciso di posticipare al 2014 la terza rata della Tares, sperando che anche amministrazioni comunali di altro colore politico possano fare fronte comune nell'interesse dei cittadini bergamaschi».

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