Uffici giudiziari senza spazi
Organico carente, servizi a rischio

Pochi spazi in un seminterrato privo di luce solare e aria, in un angolo del palazzo del tribunale, pile di carta interminabili, postazioni a dir poco ammassate le une alle altre. Su tutto, l'incubo delle urgenze, delle procedure più delicate, le notifiche.

Pochi spazi in un seminterrato privo di luce solare e aria, in un angolo del palazzo del tribunale, pile di carta interminabili, postazioni a dir poco ammassate le une alle altre. Su tutto, l'incubo delle urgenze, delle procedure più delicate, le notifiche. E a complicare un ritratto già così a tinte più che fosche, il peso della cronica e drammatica carenza di organico.

Gli uffici Nep (Notifiche, esecuzioni e protesti) sono questo: centro nevralgico delle attività processuali, ma anche per gli sfratti, le esecuzioni, i pignoramenti e i protesti, eppure privi di mezzi e personale, e ora anche più che a corto di spazi.

«Siamo arrivati al punto – commenta la dirigente Anna Cannata in tono accorato – che siamo costretti perfino a rinunciare all'aiuto che ci viene offerto, perché non sappiamo dove mettere le persone: tempo fa è stata stipulata una convenzione con Poste Italiane, che ci ha portato due persone in ufficio. Ci danno un apporto estremamente valido, alleggerendo il lavoro: il dramma è che potremmo averne una terza, ma non possiamo prenderla perché non abbiamo un posto dove metterla».

Il vero dramma nel dramma è però l'organico. La pianta prevede infatti per la provincia di Bergamo 41 persone tra funzionari, ufficiali e assistenti: ne sono presenti sulla carta solo la metà, 21, e di questi due sono assenti per malattia da molto tempo.

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