L'Università chiede chiarezza
per i tempi su Sant'Agostino

L'Università ci mette i soldi, il Comune il progetto - come stabilito nella convenzione -, ma la ristrutturazione dell'ex chiesa di Sant'Agostino, destinata ad ospitare l'aula magna dell'ateneo, rischia di diventare una corsa contro il tempo

L'Università ci mette i soldi, il Comune il progetto - come stabilito nella convenzione siglata lo scorso novembre da sindaco e rettore - ma la ristrutturazione dell'ex chiesa di Sant'Agostino, destinata ad ospitare l'aula magna dell'ateneo, rischia di diventare una corsa contro il tempo ancor prima di cominciare.

Il progetto esecutivo redatto dagli uffici tecnici di Palazzo Frizzoni è arrivato in Università l'ultimo giorno utile per essere approvato dal Cda dell'ateneo, nella seduta di martedì prossimo. I consiglieri non avranno tempo di prenderne visione e per questo i progettisti sono stati invitati ad illustrare il loro lavoro durante la riunione del Consiglio di amministrazione.

Quel che preoccupa l'ateneo è che il cronoprogramma che scandisce i tempi della ristrutturazione non è quello inizialmente previsto, con il rischio che i lavori vadano per le lunghe. L'apertura del cantiere, inizialmente ipotizzata tra gennaio e febbraio del 2014, slitterebbe di tre-quattro mesi. Quindi, gli otto mesi di lavori previsti non finirebbero prima dell'inizio del 2015.

Troppo tardi per l'evento inaugurale pensato dal Credito bergamasco in collaborazione con il Comune e l'Università, la mostra su Palma il Vecchio di cui si va parlando da anni, che dovrebbe essere allestita in vista dell'apertura dell'Expo di Milano.

La convenzione per realizzare la nuova aula magna prevede che l'intervento di ristrutturazione, arredi compresi, sia interamente a carico dell'Università, cui Palazzo Frizzoni ha rinnovato per i prossimi 12 anni il contratto di locazione del complesso di Sant'Agostino. Due milioni e 700 mila euro di affitto anticipato finiranno nelle casse comunali (due milioni per sistemare l'immobile, il resto per gli arredi).

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