«Proposta disallineata da noi»
Verona stoppa la Sacbo

«Noi possiamo fare crescere Montichiari e possiamo farlo in modo concreto da subito, gli altri forse no» spiega Andrea Mentasti, direttore generale di Sacbo. Ma da Verona la risposta che arriva pochi minuti dopo è più che gelida.

Tutto in 50 chilometri, direzione Est. Botta e risposta. «Noi possiamo fare crescere Montichiari e possiamo farlo in modo concreto da subito, gli altri forse no» spiega Andrea Mentasti, direttore generale di Sacbo nell'audizione alla Provincia di Brescia, illustrando la proposta presentata alla veronese Catullo per la gestione dell'aeroporto di Montichiari.

Ma da Verona la risposta che arriva pochi minuti dopo, con un tempismo forse non casuale, è più che gelida: «La nostra assemblea dei soci ha deliberato lo scouting di un socio di minoranza per sviluppare Verona e Montichiari contemporaneamente. Non abbiamo rami d'azienda in Catullo, e tecnicamente non è possibile scindere la concessione. La proposta di Sacbo è in disallineamento con il nostro piano industriale» spiega il presidente Paolo Arena. Ribadendo quanto già affermato una decina di giorni fa, quando la proposta di Sacbo non era ancora nota, ma l'intenzione di puntare solo su Montichiari e non sulla Catullo sì. Ad ogni modo «valuteremo con il Cda se portare la proposta in assemblea dei soci»

Domani (giovedì), quando si riunirà il Cda della Catullo. All'ordine del giorno le possibili evoluzioni della trattativa con Venezia, che Mentasti bolla senza appello: «Per me un'operazione di concambio per un 5% prima, seguita da un aumento di capitale poi, non è trasparente» spiega ai consiglieri provinciali bresciani.

Decisamente conquistati dalla proposta bergamasca, e in modo bipartisan: da maggioranza e opposizione arriva l'invito a portarla sul tavolo di Verona.

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