Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 16 Ottobre 2013
I presidi e il sottopasso chiuso:
le lezioni potrebbero slittare di 20'
Tra le ipotesi emerse mercoledì al tavolo di lavoro istituito in Provveditorato per i problemi legati alla chiusura del sottopasso della stazione ferroviaria c'è anche l'entrata posticipata degli studenti venti minuti dopo le 8. Ancora irrisoltpo il problema delle navette.
Tra le ipotesi emerse mercoledì al tavolo di lavoro istituito in Provveditorato per i problemi legati alla chiusura del sottopasso della stazione ferroviaria c'è anche l'entrata posticipata degli studenti venti minuti dopo le 8.
Durante l'incontro tra il provveditore e i dirigenti scolastici degli istituti superiori del «polo» di via Gavazzeni (Quarenghi, Paleocapa, Natta, Galli e Pesenti) sono state ipotizzate alcune soluzioni ai problemi logistici che arriveranno con la chiusura del sottopasso, attraversato ogni giorno da circa 6mila studenti.
Per ora nessuna decisione definitiva, ma sembra che, dopo alcuni passaggi organizzativi e sindacali, ci si avvicini sempre di più all'entrata posticipata. L'entrata posticipata è una delle soluzioni individuate, ma gli organi competenti sono i consigli di istituto.
Nel frattempo sul tavolo di Palazzo Frizzoni c'è la questione navette da risolvere velocemente. Il Comune ha scelto la linea dura e non ha nessuna intenzione di accollarsi le spese delle navette che vuole garantire.
L'Atb sta predisponendo un piano in accordo con Sab e Locatelli, a cui ha chiesto una mano in termini di uomini e mezzi. In pista dovrebbe essere messi una decina di autobus, alcuni autoarticolati che possono portare fino a 150 persone. Fatti due conti potrebbero essere trasportati tra i 1.200-1.500 studenti. Pochi? Sono circa 6.000 gli studenti che frequentano le scuole di via Gavazzeni. Una parte ci arriva con mezzi propri, ma la stragrande maggioranza è da fuori provincia. Prende l'autobus che arriva alle Autolinee e utilizza il sottopasso per raggiungere la scuola. Quanti sono? Difficile quantificarlo. Ma con ogni probabilità molti dovranno optare anche per raggiungere la scuola a piedi.
Sulla questione navette il sindaco Tentorio non ha dubbi: «Se la soluzione risulta percorribile bene, altrimenti non è un dramma andare a scuola a piedi».
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