«Siamo il futuro, ci trattano male
Il 24 faremo valere i nostri diritti»

«Noi studenti siamo stanchi di essere ignorati, di essere considerati l'ultima ruota del carro, siamo stanchi di tante belle parole, tanti bei discorsi pronunciati dalle istituzioni che mai si concretizzano». Il Collettivo studenti del Polo Gavazzeni parla del sottopasso e del corteo del 24.

«Noi studenti siamo stanchi di essere ignorati, di essere considerati l'ultima ruota del carro, siamo stanchi di tante belle parole, tanti bei discorsi pronunciati dalle istituzioni che mai si concretizzano». Le stesse istituzioni che dovrebbero tutelarci e garantire la nostra sicurezza, le stesse che oggi ci negano l'accesso al nostro sottopasso, le stesse che hanno permesso di organizzare lavori senza un minimo di cognizione di causa, le stesse che non fanno nulla nemmeno per accellerare questi lavori».

«Ci sentiamo scavalcati dall'amministrazione comunale, che ha ben pensato di risolvere il problema senza mai consultare i diretti interessati. Nessuno ci ha mai illustrato la situazione o ha ragionato insieme a noi per raggiungere la soluzione migliore per tutti, non la più comoda per loro! Sappiamo solo che il sottopassaggio sarà chiuso e che se ne sono lavati le mani. Non ci passiamo sopra!».

«Il 24 ottobre, primo giorno di chiusura, scenderemo in piazza a manifestare. Ci vogliamo battere per riavere la sicurezza garantita dal nostro sottopasso conquistato a fatica dai nostri predecessori, quella sicurezza che un marciapiede stretto e affollato, in una delle strade più trafficate di Bergamo, ci nega».

«Nessuna bandiera, nessun partito ci unisce: siamo solo studenti con un problema comune che vogliono far sentire la propria voce pacificamente, senza estremismi. Invitiamo tutti a seguirci lungo il percorso alternativo proposto dal Comune fino a via Europa, dove si terrà una assemblea che terminerà entro le ore 9, per consentire agli studenti di entrare a scuola e seguire le lezioni».

«Non scenderemo in strada per impiccare, ma per far sentire la nostra voce e far valere i nostri diritti! Non siamo pigri, non siamo ignoranti. Sappiamo quali sono i nostri diritti e quali i nostri doveri ma, questa volta, ci stanno privando di entrambi. Una parte di noi è arrabbiata, l'altra è delusa per come ci stanno trattando. Noi siamo il futuro di Bergamo e come tali chiediamo di essere trattati».

Collettivo studenti Polo Gavazzeni

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