Pd, Gabriele Riva confermato
Alborghetti: oltre le aspettative

Gabriele Riva riconfermato a capo del partito bergamasco. Lo sfidante Massimiliano Alborghetti, renziano, se l'è giocata fino in fondo, ma non è riuscito a sfondare il tetto del 40%.

Gabriele Riva riconfermato a capo del partito bergamasco. Lo sfidante Massimiliano Alborghetti, renziano, se l'è giocata fino in fondo, ma non è riuscito a sfondare il tetto del 40%. Nonostante il rimescolamento delle correnti nelle liste che hanno sostenuto i due candidati, il risultato dimostra che l'establishment democratico tiene, conquistando anche tutti i grandi centri: la città, Treviglio, Dalmine, Romano, Seriate. Scongiurando anche il flop temuto alla vigilia del voto.

Su 2.691 aventi diritto (cioé gli iscritti), circa 2.221 (pari all'82,53%) si sono presentati ai 110 seggi allestiti in tutta la provincia; con un 10% di nuove tessere (il rinnovamento va avanti fino al 31 dicembre). In serata il brindisi - nel quartiere generale di via San Lazzaro, dove via via arrivano i verbali dei circoli, militanti e i «big» - vede insieme, sportivamente, «riviani» e «alborghettiani», ma ognuno rivendica il suo. «Non è stato un congresso unitario. Si sono misurati due progetti. Ne sono usciti una maggioranza e una minoranza nette», fa notare Riva. E Alborghetti: «Siamo andati ben oltre le aspettative; al partito sono arrivati segnali molto forti di cui si dovrà tener conto».

Il riferimento è in primo luogo alla città. Il sindaco di Arzago guadagna un 57% complessivo (pari a 198 voti sui 346 totali), ma perde quattro circoli su sette. Alborghetti, infatti, vince in Città Alta («terra» di Giorgio Gori) e in centro (dove il candidato segretario di circolo renziano, Enrico Felli, non riesce però a strappare il posto a Romina Russo), ma anche in zona Valtesse e Santa Caterina. Un risultato a macchia di leopardo, quindi, che innesca subito dei mal di pancia.


Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 28 ottobre

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