Università, studenti preoccupati:
«Temiano un calo della qualità»

La Consulta degli Studenti: «Conoscendo l'amministrazione della nostra università non muoveranno un'unica leva per trovare una soluzione al problema, anche perché aumentare le tasse o diminuire i servizi non è la soluzione».

«Un patatrac inatteso, e proprio nell'anno in cui abbiamo congelato le contribuzioni studentesche...». Dopo la doccia fredda dei fondi sfumati per gli atenei virtuosi, la speranza dei rappresentanti degli studenti dell'Università di Bergamo è quella di «riuscire a mantenere le tasse sui livelli attuali».

La contribuzione media richiesta agli allievi del nostro ateneo è di 1.095 euro, la più bassa tra le università lombarde, ma cosa accadrà nel 2014 e negli anni a venire?

«È ancora tutto da valutare – spiega Mario Ghidini, presidente della Consulta degli studenti –; certo siamo di fronte a una vicenda tragicomica. Abbiamo messo in piedi un sistema che doveva premiare le università più meritevoli e adesso, all'ultimo momento, alla fine del percorso si scopre che i soldi non ci sono. Oltre al danno, la beffa. L'onorevole Ghizzoni, relatrice del decreto sull'istruzione, ha dichiarato che è stata una scelta obbligata e ha tenuto a chiarire che l'Università e la politica non sono mondi ostili; è vero, ma ultimamente la politica non ha fatto molto per aiutare l'università».

Ghidini si dice moderatamente fiducioso per il futuro. «Conoscendo l'amministrazione della nostra università non muoveranno un'unica leva per trovare una soluzione al problema, anche perché aumentare le tasse o diminuire i servizi non è la soluzione».

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