Dopo gli scontri
le reazioni politiche

Sono numerose le reazioni di esponenti politici dopo gli scontri avvenuti sabato scorso a Bergamo.

Il Consigliere Regionale di Forza Italia–Popolo della Libertà Carlo Saffioti, ha voluto esprimere solidarietà alle forze dell'ordine «perché - ha spiegato - hanno impedito che la situazione degenerasse, evitando così che cittadini e negozianti rischiassero di pagare per gli incidenti provocati da giovani riconducibili alla sinistra antagonista. Sono perplesso, – ha continuato Saffioti – per le dichiarazioni del Sindaco Bruni e dell’Assessore Guerini che hanno comunque uno sguardo di comprensione, se non di giustificazione, per chi voleva impedire una legittima manifestazione politica, quale l’apertura della sede di Forza Nuova, dalla quale si può essere infinitamente lontani, come il sottoscritto, ma di cui non si può impedire lo svolgimento. Non mi meraviglia che i centri sociali, - ha poi aggiunto Saffioti – che troppo si caratterizzano per avere illiberali posizioni di grande intolleranza, organizzino una conferenza stampa nel palazzo del Comune, ospitati da Rifondazione Comunista. Come la pensa Rifondazione Comunista lo sappiamo – ha concluso Saffioti – come pure non è una novità che la maggioranza che governa il Comune di Bergamo è costituita, non solo da assessori che invitano ad un lutto collettivo per protesta nei confronti di Forza Nuova, ma anche dalla sinistra estrema, che si presta in prima e seconda battuta a riconfermare il proprio appoggio al Sindaco Bruni».

I Giovani Democratici di Bergamo, con un comunicato a firma del segretario Davide Casati, alla luce delle manifestazioni di sabato 28 febbraio: «- condannano l'esistenza di Forza Nuova, ritenuto movimento anticostituzionale in quanto si richiama a valori ed ideali del Partito Fascista; - condannano le frange minoritarie estreme del presidio antifascista (quest'ultimo composto in prevalenza da liberi cittadini, associazioni e partiti) le quali con la loro decisione di uscire dal corteo, per crearne uno alternativo non autorizzato, lanciando oggetti vari e bottiglie, hanno messo in campo una protesta violenta e non democratica; - ringraziano le forze dell'ordine per il prezioso servizio svolto ma chiedono agli enti preposti di verificare se individualmente, alcuni poliziotti, hanno agito in modo esagerato usando violenza eccessiva e non giustificata».

Secondo Antonio Misiani, deputato del Pd, «i violenti e gli estremisti di ogni colore politico vanno isolati e messi in condizione di non nuocere, e questa questione non riguarda solo le forze dell'ordine - che sabato, va ricordato, si sono trovate costrette ad intervenire a fronte di un corteo non autorizzato - ma anche l'insieme delle forze politiche. Il Sindaco di Bergamo, in proposito, ha usato parole assolutamente ferme e nette, che condivido pienamente. Trovo invece sconcertante l'ambiguità di alcuni autorevoli esponenti del PDL, che da una parte si sono lanciati in polemiche strumentali contro l'amministrazione comunale, e dall'altra non hanno speso nemmeno una parola per prendere le distanze nei confronti degli esponenti del movimento fascista e razzista Forza Nuova. Non è un bel segnale».

L'onorevole Gregorio Fontana deputato bergamasco del Popolo della Libertà ha dichiarato: «La sinistra non cambia mai. Ai tempi del G8 di Genova la sinistra voleva un'inchiesta politica sulle forze dell'ordine impegnate a difendere la città dal vandalismo della sinistra estrema. Oggi a Bergamo la solita sinistra attacca carabinieri e polizia che con fermezza hanno evitato che il centro della citta si trasformasse in un campo di battaglia. Confermo solidarietà e plauso alle forze dell'ordine. Esprimo invece il mio sconcerto nei confronti della maggioranza (guidata dal sindaco Bruni) che, ancora una volta, si dimostra succube dell'estrema sinistra, permettendo ai giovani dei centri sociali di attaccare e denigrare l'operato delle le forze dell'ordine direttamente dalla sede istituzionale del Consiglio comunale. È questa una conferma della naturale accondiscendenza del centro sinistra nei confronti dei giovani della sinistra antagonista che troppo spesso si sono resi responsabili di atti di violenza e di vandalismo».

Secondo Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, «quanto successo ieri a Bergamo è di inaudita gravità a cominciare dal fatto che ai fascisti di Forza Nuova, schierati in perfetto assetto paramilitare, con tanto di caschi, spranghe di ferro, bastoni, è stato consentito di sfilare, oltretutto senza autorizzazione alcuna, sotto gli occhi delle forze dell’ordine. Per ordine di chi? Del questore, del ministro degli interni o del ministro della difesa? Contro questa truce dimostrazione di revanscismo fascista, centinaia di giovani antifascisti hanno pacificamente e legittimamente manifestato. A manifestazione conclusa le forze dell’ordine hanno pensato bene di procedere in maniera indiscriminata e ingiustificata a cariche, fermi e maltrattamenti nei confronti di persone che poi sono risultate estranee a qualsiasi addebito. Quella di ieri per Bergamo è stata certamente una pagina nera. Contro i pericoli di rigurgiti fascisti, nemmeno tanto larvatamente coperti dal governo di destra, occorre impegnarsi in un percorso non violento, di lotta e di partecipazione democratica, l’unico percorso che può difendere i valori della nostra Costituzione e della convivenza civile. Intanto la nostra richiesta è quella di un incontro urgente con il Prefetto per chiedere conto di una gestione irresponsabile dell’ordine pubblico nella giornata di ieri a Bergamo».

Secondo il Coordinamento provinciale giovani del Popolo della Libertà, «la conferenza stampa tenuta oggi da Rifondazione Comunista, Verdi e rappresentanti dei centri sociali nella sede del Comune è un’offesa a tutti i cittadini di Bergamo che stimano e sostengono le forze dell’ordine. I “sentito dire” riportati da Morgano e Bertoli sono un insulto all’intelligenza dei cittadini italiani, sono pure illazioni per creare un alibi a coloro che sabato si sono presentati alla manifestazione antifascista con bastoni, pugnali, martelli, bulloni, pugni di ferro, come hanno ben dimostrato le immagini della questura. Chi partecipa ad una manifestazione così armato non ha certo intenzioni pacifiche inoltre l’anonimato in cui hanno voluto celarsi i rappresentanti dei centri sociali durante la conferenza stampa è la dimostrazione che hanno qualcosa da nascondere. Ribadiamo la nostra più assoluta solidarietà alle forze dell’ordine che hanno operato per difendere e tutelare i cittadini bergamaschi. Il sindaco Bruni non dovrebbe solamente dissociarsi dall’iniziativa dei suoi consiglieri di maggioranza Morgano e Bertoli, ma dovrebbe quantomeno revocare la delega data a Morgano per il bilancio partecipato».

Secondo Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, «i responsabili locali dell'ordine pubblico e il Ministro degli Interni devono degli urgenti ed esaustivi chiarimenti su quanto avvenuto l'altra sera a Bergamo, dove le forze dell'ordine hanno non solo permesso, ma persino protetto un corteo non autorizzato del movimento neonazista Forza Nuova, con tanto di esibizione di simbologia fascista e soprattutto di squadre organizzate e armate di spranghe, mentre poco dopo sono stati invece caricati con rabbia e rastrellati a decine i manifestanti antifascisti. Mi associo dunque alla pronta denuncia di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale lombardo del Prc, sui gravi episodi accaduti a Bergamo. Subordinare la gestione dell'ordine pubblico non alla legge e al buon senso, bensì agli orientamenti e agli interessi politici dei governanti di turno -conclude Ferrero - mette a serio rischio la tenuta democratica e apre le porte alle avventure autoritarie. Per questo chiediamo con forza che il Ministro Maroni chiarisca immediatamente le responsabilità istituzionali di quanto accaduto e che formalizzi l'impegno che cose del genere non si ripetano più».

Per Vittorio Agnoletto, eurodeputato Prc/Sinistra unitaria europea, «le immagini di quanto accaduto sabato a Bergamo parlano chiaro: è urgente far luce sul comportamento di quei rappresentanti delle forze dell’ordine protagonisti dei video trasmessi dai media e che testimonierebbero dei pestaggi ingiustificati. Scene come quella vista, del ragazzo fermato e picchiato brutalmente mentre è a terra, ricordano terribilmente e drammaticamente Genova. Chiedo che venga aperta un’inchiesta e che i responsabili siano individuati e chiamati a rispondere delle loro azioni. La difesa dei valori dell'antifascismo, attraverso le forme della mobilitazione politica nonviolenta, è un diritto, ma anche un esplicito dovere previsto dalla nostra Costituzione».

«Il fatto politico più grave relativamente agli episodi di sabato - sostiene Luciano Ongaro, di Sinistra Democratica - è stata la legalizzazione di fatto da parte della Questura di Bergamo della organizzazione nazi-fascista Forza Nuova, un movimento anticostituzionale ed eversivo. La Questura di Bergamo ha acconsentito, senza intervenire, a che si svolgesse il corteo armato visibilmente di pesanti armi improprie, con inni nazisti e fascisti. La manifestazione anti-fascista era legittima e doverosa e si è svolta nel rispetto della legge per tutta la giornata. Solo verso sera un gruppetto sconosciuto di persone, non facenti parte degli organizzatori della manifestazione ha improvvisato, secondo un copione ben noto, un corteo non autorizzato in Viale Papa Giovanni XXIII dirigendosi verso la stazione.E' stato certo un atto contro la legalità e pertanto condannabile. Vogliamo sottolineare tuttavia che non vi era più alcun pericolo di scontri tra le opposte fazioni,stante l'ora, il luogo e la direzione dei manifestanti. Ciònonostante la Questura ha ordinato la carica dei manifestanti senza neppure previo ordine di scioglimento Il comportamento delle forze dell'ordine è stato corretto per tutta la giornata, ma contraddetto da questa ultima decisione che non è apparsa determinata da reali motivi di ordine pubblico o da asseriti vandalismi dimostratisi inesistenti, con modalità di aggressività ingiustificate che hanno coinvolto anche giornalisti e persone estranee ai fatti. Sinistra Democratica esprime la propria preoccupazione per queste scelte che hanno offuscato il carattere pacifico e non violento della manifestazione antifascista».

La Federazione Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani in un comuicato stampa a firma del segretariio, Sergio Serantoni, «denuncia e condanna in primo luogo l’atteggiamento di chi, istituzioni in testa, ha permesso la sfilata in assetto paramilitare con tanto di bastoni, caschi, sventolio di bandiere naziste e con tanto di saluti romani da parte di alcune decine di militanti, provenienti un po’ da tutta Italia, appartenenti all’organizzazione di destra Forza Nuova. E’ bene ricordare a tutti, Istituzioni in testa, che l’apologia di fascismo è vietata dalla nostra Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e quindi esse deve essere fatta rispettare e non avere atteggiamenti che potrebbero apparire accondiscendenti con chi non ha nessuna intenzione di rispettarla. Condanniamo altresì i pestaggi che si sono verificati da parte di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine nei confronti di alcuni che volendo manifestare il loro antifascismo, lo hanno fatto in modo infantile e anche violento con lanci di sassi e bottiglie. Se i facinorosi e i violenti debbono essere fermati, e su questo siamo d’accordo, dobbiamo stigmatizzare decisamente l’eccesso di violenze a cui si sono lasciati andare alcuni agenti, andando ben al di là a nostro avviso del loro compito di garantire l’ordine pubblico, atteggiamento che non rende nemmeno onore al loro già difficile compito e lasciandoci nel dubbio che forse si è voluto colpire in un senso solo lasciando che teppaglia fascista decisamente armata, e le fotografie e i filmati lo dimostrano, potesse liberamente manifestare per le vie della città. Riteniamo opportuno che tutte le forze politiche democratiche e antifasciste,l’ANPI, il Comitato Antifascista, le forze sindacali si facciano promotrici di un incontro con il Prefetto per una seria verifica di quanto accaduto».

 Il pd.ovomaltina ha lanciato un appello in cui si legge che «il 28 febbraio la Città di Bergamo ha assistito ad un corteo nazi-fascista, che per slogan e comportamenti ci ha riportato indietro nel tempo. Un tempo intollerabile, fatto di squadrismo, violenza, xenofobia, guerra, morte… Un tempo che la nostra Costituzione democratica non permette che torni. Tutti noi e tutte noi, cittadine e cittadini bergamaschi, democratiche e democratici, siamo sdegnati che ancora oggi nel nostro Paese ci sia gente che riporta alla luce un’ideologia e un movimento che non ha ragion d’essere e di manifestarsi. Tutti noi e tutte noi, siamo sdegnati che questo sia accaduto nella nostra città. Tutti noi e tutte noi, di diversa appartenenza politica e sociale, vogliamo poter esprimere liberamente e con determinazione questo nostro punto di vista, senza per questo essere associati a organizzazioni che non ci rappresentano. Facciamo appello alle forze politiche, sociali e sindacali, ma soprattutto ai singoli cittadini e alle singole cittadine che credono nei valori democratici, nati dalla Resistenza, perché facciano sentire la loro voce, perché non prevalga il silenzio dell’indifferenza, dell’intolleranza e della prevaricazione». Hanno firmato: Roberto Bruni, Maddalena Cattaneo, Carlo Fornoni, Valter Grossi, Ebe Sorti Ravasio, Enrico Fusi, Francesco Macario, Silvana Nespoli, Elena Carnevali, Fausto Amorino, Marco Brembilla, Claudio Crescini, Carlo Zavaritt, Roberto Bertoli, Luciano Ongaro, Maria Carolina Marchesi, Fiorenza Varinelli, Marzia Marchesi, Nadia Ghisalberti, Stefano Mologni, Sergio Corrà, Ottavio Rota, Vanni Maggioni, Eugenio Aversa, Mario Girola, Giuseppe Anghileri, Simone Paganoni, Luigi Riccardi, Gianni d’Aloia, Paolo Scanzi, Silvio Cavati, Paolo Crivelli, Francesco Bianchi, Elisabetta Olivari, Roberto Cremaschi, Giacomo Bosisio, Tatiana Debelli, Susanna Pesenti, Sebastiano Soddu, Luisa Cosmai, Mario Molinari, Alberto Vergalli, Rossana Defendi, Antonia Caglioni, Donatella Pasinelli,. Danuiele Mazzola, Raimondo e Laura Latini, Ferruccio Rota, Francesco Gilardi, Patrizia Grasso, Mario Camolese, Chicco Crippa, Clemens Dossi, Cristiana Passerini Tosi, Valentina Lanfranchi, Perlita Serra, Filippo Pizzolato, Claudio Arici, Giuliana Lazzari, Nanda Pavoni, Diego Guizzetti, Ivana Cattaneo, Paolo Barbieri, Giordano Bonfanti, Ettore Romagnoli, Claudio Cremaschi, Matteo De Capitani, Renzo Martinelli, Maurizio Noris, Anna Pietrocarlo, Lidia Vitali, Giovanni Gambaro, Circolo Pd Circoscrizione 3, Circolo Pd Circoscrizione 5, Circolo Pd Circoscrizione 7, Circolo Pd L’anno che verrà. Per adesioni: [email protected]

Da parte sua l'on. Antonio Misiani (Pd), ha diffuso un comunicato in cui si legge che «Le immagini del corteo di Forza Nuova pubblicate sono impressionanti: spranghe, saluti romani, slogan fascisti in un corteo guidato da un europarlamentare - Roberto Fiore, leader nazionale di FN - e, stando a quanto sostiene Repubblica, da Dario Macconi, figlio del segretario provinciale di AN. Se le cose stanno così, è indispensabile che AN faccia chiarezza fino in fondo, perché i violenti - a prescindere dalla loro appartenenza politica di destra o di sinistra - vanno condannati e isolati da tutte le forze politiche con la massima fermezza e senza ambiguità. In questo senso, il comunicato reso noto dai gruppi consiliari di centrodestra a Palazzo Frizzoni è un primo passo, ma non basta. A questo punto credo che i cittadini abbiano diritto di sentire parole nette e inequivocabili dai vertici bergamaschi di Alleanza Nazionale, a partire da Franco Tentorio, candidato sindaco in pectore del PDL e della Lega Nord, che non più tardi di due giorni fa ha condannato solamente i giovani dei centri sociali, affermando che "la responsabilità è chiaramente da una sola parte».

Da parte sua, Pietro Macconi, segretario provinciale di An, ha fatto sapere che considera «Fn uno strumento non adeguato a fare politica, non considerao adeguato il metodo un pò vessillifero e piazzaiolo». Macconi ha espresso critiche anche in relazione ad alcune opinioni politiche di Fn, specie quelle di carattere economico, troppo socialisteggianti, e istituzionali che danno uno spazio eccessivo allo Stato». Quanto al figlio Dario, Macconi osserva che si tratta di «una persona di generosità che manifesta spesso a sproposito, esponendosi a rischi eccessivi e spesso inutili. E' maggiorenne e non vive in casa mia, con lui ho rappoerto cordiali di carattere familiare, meno cordiali dal punto di vista politico».

Giovedì 5 marzo,l'on. Roberto Fiore (Fn) ha diffuso un comunicato in cui si legge che «In merito alle polemiche emerse in occasione dell’ apertura della federazione provinciale di Forza Nuova intendo precisare i seguenti punti: 1)gli slogan dei gruppi di facinorosi, legati ad anarchici e centri sociali, che si sono resi protagonisti degli scontri a Bergamo erano sinistramente identici a quelli declamati dai brigatisti al processo di Milano. Va ricordato a conferma della serietà del pericolo rappresentato da questi gruppi, che gli unici due atti compiuti dalla banda BR sotto processo a Milano sono stati l’ incendio della sede provinciale padovana forzanovista ed il pedinamento a fini terroristici di tre dirigenti nazionali di FN. 2) I centri sociali hanno ripetuto le stesse minacce dei brigatisti auspicando che nelle sedi brucate ci fossero anche i “fascisti”e hanno dato vita ad una manifestazione che aveva come obiettivo la chiusura violenta della sede di Forza Nuova. A conferma di quanto detto, nella serata del 28 febbraio, gli stessi hanno cercato di assaltare la sede di FN. 3)Il fatto che alcuni militanti forzanovisti avessero dei caschi va collegato al giustificatissimo timore che ci fosse un lancio di oggetti da parte di anarchici e comunisti. 4) Gli intenti pacifici dei forzanovisti emergono chiari dal fatto che il programma, che consisteva nell’ apertura della sede, nell’ incontro con i giornalisti e nel discorso del sottoscritto, si è svolto nella più totale tranquillità. Noto infine che nessuno ha commentato i contenuti politici espressi da Forza Nuova il giorno della sua apertura a Bergamo: l’originalità delle idee esposte sull’ immigrazione , sulla moneta di popolo come strumento per uscire dalla crisi, sull’ Italia come potenza agricola autosufficiente e sulla creazione di una classe politica nuova e giovane che rappresenti quei principi nazionali e cattolici cari a tanti italiani: tutti temi lontani anni luce dalla polemica fascismo antifascismo».

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