Duro attacco di Bettoni alla Lega
«Chi non le replica è connivente»

L'Udc e la Lista Bettoni hanno aperto lunedì sera a Bergamo la propria campagna elettorale alla presenza di Pierferdinando Casini. E proprio dal presidente uscente della Provincia, Valerio Bettoni, è partito un attacco frontale alla Lega, i cui «valori - ha tuonato Bettoni - sono contrari al vivere civile e soprattutto contrari ai valori cattolici, che ci appartengono. E se chi deve rispondere stà zitto - ha ribadito con forza Bettoni - allora vuol dire che c'è connivenza».

Dopo aver rivendicato il lavoro svolto, Bettoni ha rimarcato che «a Bergamo ci sono sempre soloni che ti dicono sempre cosa fare e se non lo fai cercano di nasconderti». Riferendosi alla mancata ricandidatura di quasi tutti i consiglieri provinciali uscenti del Pdl ha affermato: «non avevo dubbi che li avrebbero massacrati: dava fastidio avere persone che avevano lavorato seriamente. Non siamo noi ad avere cambiato posizione: noi siamo per la continuità. Altri hanno cambiato strada quando da Roma e Milano sono stati imposti i candidati. Mi hanno fatto molte offerte perchè non presentassi la mia lista. Dobbiamo, invece, far sapere alla gente che ci siamo anche se cercano di "coprirci": siamo liberi da potentati che credono di dettare legge. Siamo per un progetto di continuità e, se andremo al ballottaggio, la Lega dovrà fare i conti con noi. Dobbiamo parlare alla gente, nonostante i giornali, visto che di spazio non ce ne danno molto».

E Bettoni ha proseguito: «non mi meraviglierei che tra pochi mesi ci possa essere qualche attacco all’aeroporto di Bergamo perchè non fa comodo a Varese e Milano». «Vorrei che fosse chiaro, anche alla stampa - ha proseguito Bettoni riferendosi alle polemiche sull’immigrazione -, che la nostra è una comunità seria e che la Lega esprime valori contrari al vivere civile e ai valori cattolici e se chi deve rispondere sta zitto, allora vuol dire che c’è connivenza».

«Noi non abbiamo paginate di giornali - ha concluso Bettoni -: il gioco è far emergere solo Pdl-Lega e Pd: chi fa paura siamo noi».

Durante l'incontro sono stati presentati Ezio Maria Reggiani, candidato bergamasco dell'Udc per le elezioni europee, Luigi Pisoni in corsa per la Provincia e sostenuto dall'Udc e dalla Lista Bettoni, e Giuseppe Mazzoleni, candidato a sindaco di Bergamo per il partito di Casini.

Dopo gli interventi introduttivi del coordinatore provinciale dell'Udc Nicola Gritti e del segretario cittadino Massimo Fabretti, il candidato Mazzoleni ha posto l'accento sul programma del partito per la città: «un programma costruito sulla persona che punta ad una città più viva con più spazi per i giovani e aiuti per i più deboli. Occorre pianificare lo sviluppo del territorio e lavorare per uno sviluppo del turismo come motore economico».

Reggiani ha posto l'accento sul «modello Bergamo per affrontare la crisi, fondato sul patto tra sindacati, imprese e realtà sociali, da esportare in Europa».

«Siamo coerenti con gli impegni che abbiamo assunto con gli elettori - ha dichiarato Casini, parlando della scelta di non allearsi nè con il Pdl, nè con il centrosinistra -. Non siamo gente che per una poltrona vende la propria pelle e le proprie idee. Non ci interessa il potere, ci interessa fare un grande investimento per il futuro e rendere più seria la politica, restituendola ai cittadini».

Alle provinciali l'Udc si presenterà con la lista del presidente uscente Valerio Bettoni. L'alleanza nasce «dalla condivisione di obiettivi, da un lavoro comune in Provincia, dall'idea che non serva un centro subalterno alla Lega - ha detto Casini -. Berlusconi ha fatto una scelta che ha finito per rendere la Lega arbitro della politica italiana. Lo vediamo, quello che capita a livello nazionale. Conta solo la Lega al governo. Qui a Bergamo anche, mi sembra».

A una domanda sulle possibili alleanze in caso di ballottaggio, Casini ha dichiarato: «Al ballottaggio speriamo di andarci. Se c'è un candidato che spiega prima come si collocherà dopo - ha aggiunto - vuol dire che deve andare a un corso accelerato d'intelligenza politica, perchè chiunque oggi faccia una battaglia, la deve fare senza se e senza ma».

Il leader dell'Udc ha poi parlato anche di elezioni europee e della battaglia - sostenuta con forza - per il voto di preferenza. «Sono i cittadini a scegliere il parlamentare europeo e il parlamentare nazionale - ha detto Casini - Sono loro che devono avere in mano lo scettro, non i leader dei partiti. Abbiamo dei parlamentari che non sanno nemmeno perchè sono in parlamento. Lo sono per l'amicizia o la compiacenza di qualcuno, ma questo non è un bello spettacolo».

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