I disabili e la montagna
Con «In Oltre» si può

Escursioni in montagna, sistemazione dei sentieri e anche un reportage. La disabilità a Bergamo non ha più confini grazie al progetto «Una montagna di tutti, una montagna per tutti», iniziativa ideata e realizzata dall’associazione «In Oltre Onlus», attiva da 5 anni a Bergamo per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità.

Questa volta, in rete con l’associazione, hanno lavorato il Parco delle Orobie Bergamasche il Cai, il CBI, Legambiente e Confcooperative\Federsolidarietà Bergamo. Gruppi diversi, formati da giovani, persone con disabilità, volontari ed educatori saranno coinvolti in alcune escursioni, con pernottamento presso il Rifugio Alpe Corte. Le uscite saranno quattro e si svolgeranno il 23/24 maggio, il 9/10 giugno, l’11/12 giugno e il 1/4 settembre.

L’iniziativa, come lo stesso presidente di In Oltre Sergio Mazzoleni dice, è nata da dalla consapevolezza che: “Camminare per i sentieri delle nostre montagne è importante per il nostro corpo, per le sue esigenze di movimento, ma anche per riscoprire un modo più ricco e completo di vivere la nostra vita, incontrare gli altri, abitare il nostro mondo a contatto con la natura. Su questi temi la disabilità ha molto da dire, perché ci porta (o ci costringe) a tornare a quei livelli essenziali della nostra esistenza che tendiamo a dimenticare e che richiedono, per essere valorizzati, ambienti, contesti e tempi a misura d’uomo”.

Il progetto intende quindi aumentare la possibilità e la capacità di fruizione di ambienti naturali montani da parte di persone con disabilità attraverso differenti modalità: 1. coinvolgendo gruppi di persone con disabilità nelle operazioni di cura e manutenzione di aree naturali montane, 2. sperimentando l’utilizzo di strutture collocate in ambienti montani per la realizzazione di brevi soggiorni di vacanza, come ad esempio il rifugio Alpe Corte di Valcanale recentemente ristrutturato da parte del CAI per renderlo pienamente accessibile alle diverse forme di disabilità. 3. realizzando esperienze di attività a carattere ecologico, come “Mangiar la foglia”, con Lega Ambiente, ove ragazzi delle scuole superiori e persone con disabilità produrranno un semplice ricettario a partire dalle erbe spontanee delle nostre montagne.

Il tutto offrendo contestualmente spazi di sollievo per le famiglie con persone disabili adulte al proprio interno. “Sollievo - come spiegano gli stessi genitori del CBI - perché per qualche giorno i genitori possono occuparsi di se stessi o di altri figli, ma anche perché è un sollievo sapere che il proprio figlio ha spazi da condividere con altri che non siano i genitori, con altri che sono ragazzi, e non disabili, come lu”i. I ragazzi, una volta tornati a casa, grazie a laboratori di rielaborazione e documentazione delle attività svolte, realizzeranno veri e propri reportage con fotografie e filmati in modo da lasciare tracce di quanto vissuto e dei propri pensieri. Il desiderio è quello di arrivare grazie ad una vera e propria redazione a produrre in autunno una pubblicazione su questa esperienza, con le importanti potenzialità che possiede in termini di promozione culturale e di sensibilizzazione.

“Per il Parco delle Orobie – aggiunge il presidente Franco Grassi- questa iniziativa ha un enorme significato perché dimostra che la persona con disanìbilità è un cittadino del Parco come tutti gli altri e che può anche immaginare vacanze in famiglia o con gli amici, fuori da un centro di accoglienza specializzato e di attività collettive. È lui stesso a scegliere il programma, l'alloggio e come passare il tempo: un reale senso di libertà”.

L’importanza ed il significato della proposta sono confermate dalla parole di Paolo Valoti - presidente della sezione CAI di Bergamo: “Siamo molto contenti di poter condividere la nostra passione per la montagna, nella convinzione che la montagna rappresenta una significativa possibilità per l’inserimento degli amici disabili nel tessuto dell’intera comunità. Affrontare la fatica e poi sperimentare la gioia di raggiungere i rifugi e mete, osservare insieme la natura, gli animali, i fiori e le piante sono tutte esperienze che arricchiscono non solo la vita delle persone con disabilità, ma anche la vita di tutti noi che siamo ormai “veterani”. Lo sguardo profondo, sensibile e aperto, la prospettiva diversa della persona con disabilità molto spesso ci fa scoprire nuove bellezze, piccole e grandi, ci fa percorre con decisione ma senza fretta i sentieri. E in fondo non è proprio questo il segreto dei “piccoli passi” per una montagna a misura di tutti ?”

Anche Legambiente esprime interesse per il progetto fondato sul binomio natura e disabilità. "Questa esperienza - sottolinea infatti Paolo Locatelli coordinatore del progetto per Legambiente Bergamo - e in particolare l'esperienza di autogestione di sabato e domenica a Mezzoldo, presso il rifugio Madonna delle Nevi, ci permettono di concretizzare e sviluppare una sinergia preziosa da un lato con l'associazione In Oltre e dall'altro con l'ente Parco consentendoci di raggiungere il duplice obiettivo di fare educazione ambientale ed ecologia della mente e delle relazioni".

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