Antifascisti, esposto in Procura
sugli scontri del 28 febbraio

Il gruppo «Antifascisti bergamaschi», che comprende varie associazioni, il centro sociale Pacì Paciana e e diversi cittadini, nel corso di una conferenza stampa nella sede Arci di via Quarenghi, ha annunciato di aver presentato questa mattina un esposto in procura per far chiarezza sui fatti accaduti durante i tafferugli di sabato 28 febbraio quando si erano fronteggiati i partecipanti del corteo di Forza Nuova, che stavano inaugurando la nuova sede dell'organizzazione di estrema destra, e quelli del corteo antifascista. Il pomeriggio di alta tensione era culminato con gli scontri tra forze dell'ordine e antagonisti: il bilancio era stato di due arresti, 57 denunce e diversi feriti.

L'esposto è stato firmato da 200 persone, compresi don Antonio Gallo, il prete che opera sui marciapiedi di Genova, professori universitari e gente comune che ha assistito agli scontri. I rappresentanti del gruppo «Antifascisti bergamaschi» hanno precisato che hanno presentato l'esposto nel pieno rispetto della legalità, senza nessuno scopo intimidatorio e soltanto per far emergere la verità: secondo loro, il comportamento della polizia non sarebbe stato corretto con i manifestanti di estrema sinistra, mentre ci sarebbe stato un trattamento di favore per i manifestanti di Forza Nuova.

L'esposto è di venti pagine, con allegati foto e immagini: ce n'è una in cui si vede un agente che, all'angolo tra via Paleocopa e via Paglia, tiene bloccato un ragazzo mettendogli un piede in testa.

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